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Minimalismo e bambini

Minimalismo e bambini: Educare all’essenziale per scoprire abbondanza.

Minimalismo e bambini non sono quasi mai associati, anzi, semmai è tutto il contrario; ma è proprio attraverso il minimalismo che si “impara ad educare” all’essenziale per scoprire abbondanza.

Il fatto è che la parte più difficile è vedere abbondanza nell’essenziale.

Ed è ancora più difficile scorgere l’essenziale.

Ma lascia che ti spieghi dal principio…

Hai fatto caso all’influenza che può avere su di TE un ambiente disordinato e saturo?

Immagina ora l’impatto che può avere sui bambini, e quanto può diventare stressante per loro vivere in un ambiente sovraccarico di stimoli.

Perché in fondo è di questo che si tratta quando si parla di disordine:

un eccesso di oggetti che si fatica a mantenere nel posto assegnato.

Se un posto c’è.

Vedere giocattoli ovunque, vestiti che si accumulano, e oggetti che si moltiplicano ogni giorno…

È facile sentirsi sopraffatti.

Anche se ormai è radicata nella nostra cultura l’idea che per rendere felici i bambini e aiutarli a crescere ci sia bisogno di una valanga di giochi, con mille suoni e luci;

in realtà puoi notare facilmente come un bambino che si trova in un contesto simile, in cui si pensa di arricchirlo, in realtà, venga privato di molto altro.

È l’idea di abbondanza che viene associata alla quantità di cose.

Viviamo in un’epoca in cui è molto difficile mettere in pratica il minimalismo per un discorso culturale.

In cui sembra assurdo dover educare all’essenziale per scoprire abbondanza.

Non solo per quanto riguarda i bambini, ma anche per quello che è stata la nostra infanzia o, piuttosto, quella dei nostri genitori, e di cui ci hanno trasmesso gli ideali.

Un’infanzia in cui effettivamente si viveva di poco.

Quel poco che sapeva tanto di mancanza.

Di stenti.

Per cui ci si preoccupava di conservare il di più per quando ci sarebbe stato di meno.

Ecco che questo modo di fare ce lo siamo portato dietro, divenendo quasi parte del nostro DNA.

Abbiamo iniziato ad affezionarci agli oggetti, a creare legami più con loro che con le persone.

A dare più importanza alle cose che alle persone.

A dare più importanza a non rovinare la casa, il parquet, il vaso della nonna, piuttosto che a permettere ai nostri bambini di arricchirsi di esperienze e sentirsi davvero a casa propria.

Non perché gli sia consentito distruggerla ma perché gli sia concesso di imparare a viverla pur rispettandola.

Scopri come applicare il minimalismo con i bambini!

Minimalismo e bambini: educare all’essenziale per scoprire abbondanza.

Anche tu puoi trasformare la vita dei tuoi figli e la tua attraverso il minimalismo

Leggi fino in fondo per scoprire come un ambiente più semplice e minimale può favorire l’ordine e, di conseguenza, uno sviluppo sereno dei tuoi piccoli.

Alla fine, ti mostrerò un esempio pratico su come iniziare.

Lo sapevi che l’ordine, la bellezza e l’assenza di caos dell’ambiente suscitano in te, nei tuoi bambini… migliori risposte cognitive ed emotive?

Lo dice la scienza!

Nello specifico gli studi di Elizabeth Sander, psicologa della Bond University in Australia, che hanno avvalorato la teoria di Marie Kondo, la guru giapponese del minimalismo.

E senza andare così lontano, sono convinta che hai fatto caso anche tu al disagio che senti quando è tutto sotto sopra e, invece, alla pace dei sensi che raggiungi in quei (pochi 🤣 ) momenti in cui è tutto dove dovrebbe essere.

Tuttavia, sono sicura che hai provato in tutti i modi a creare un ambiente sereno e ordinato per i tuoi bambini, ma ti sei ritrovata punto e a capo, a sentirti sopraffatta dal disordine e dagli stimoli eccessivi.

Ti eri mai chiesta prima se questa situazione può condizionare la propensione all’ordine dei tuoi bambini o peggio ancora incidere sulla loro crescita?

Ricordo quando anch’io mi sono trovata nella stessa situazione:

una casa piena di giocattoli, vestiti e oggetti che si accumulavano ovunque, fino al punto di sentirmi confusa e incapace di gestire tutto, soprattutto per una questione di sicurezza.

Allo stesso tempo osservavo i miei bambini faticare a concentrarsi e rilassarsi.

Poi, proprio grazie alle letture di e su Maria Montessori, ho scoperto il minimalismo con i bambini, e educare all’essenziale per scoprire abbondanza.

Grazie a questo approccio, non solo ho ritrovato l’ordine e la serenità nella mia casa – nonostante non abbia ancora raggiunto il livello ottimale che fa per la mia famiglia – ma ho anche visto il cambiamento nei miei bambini:

giocare con una maggiore serenità e concentrazione, potendosi muovere in modo più spensierato in un ambiente più sicuro, ma anche stimolante al punto giusto.

Come può il minimalismo influire sulla crescita dei tuoi bambini?

In realtà buona parte dell’abbondanza che offre il minimalismo non è tanto nelle cose, quanto nelle esperienze, nelle relazioni, nelle idee, nella creatività…

Un bambino sopraffatto da cose, se non addirittura da giochi che lavorano per lui, facendogli subire il gioco piuttosto che viverlo, viene privato di tanto altro.

Molte delle sue attività mentali vengono messe alle strette.

Prima fra tutte viene repressa la capacità di concentrazione.

E, con essa, la pazienza di portare a termine un compito specifico con lo scopo di constatarne i risultati.

Dunque, fatica a sviluppare il senso logico.

Per tanto, non si parla solo di effetti immediati, ma anche di conseguenze a lungo termine.

Per esempio, un bambino che non ha la pazienza di mettere in equilibrio i mattoncini da costruzione, difficilmente potrà sperimentare la soddisfazione di riuscire a costruire una torre alta.

E poi, perché no, l’entusiasmo di buttare giù quella stessa torre.

E insieme a tutto questo prendere atto dell’esistenza di una forza speciale (di gravità).

Il minimalismo è la soluzione che sta trasformando anche me e la mia casa e sta dando ai miei bambini un ambiente più tranquillo in cui crescere.

Ma come si mettono insieme minimalismo e bambini?

Innanzitutto ti anticipo che non devi vederlo come una soluzione isolata e definitiva che si ottiene dall’oggi al domani, ma in genere è il frutto di un percorso molto più lungo.

Se ricordi bene, prima ti dicevo che anch’io sono ancora nel bel mezzo di un percorso.

Sicuramente nel mio caso incide molto il fatto di vivere con dei bambini in un piccolo bivani, ma, per quanto questo possa rendere il percorso più complicato, lo vedo come un’opportunitá che ci disciplina a vivere con poco.

Cioè senza vederla come una mancanza.

ANZI diventa uno strumento per educare prima me stessa e poi i bambini ad arricchirsi di esperienze piuttosto che di cose materiali.

È questo uno degli aspetti che vale la pena portarsi dietro dall’educazione del passato, che era però fatta di stenti, senza molte opportunità di scelta.

Essendo un percorso che dipende prima di tutto da una serie di ragionamenti e implicazioni mentali e affettive (capita anche a te di affezionarti…alle cose?), consiglio di iniziare con un esercizio da ripetere almeno una volta a settimana.

Meglio se ogni giorno.

Anche solo per pochi minuti.

1. Decluttering periodico

Elimina regolarmente il superfluo dalla tua casa.

Ma fallo ragionando su quello che vuoi tenere, cioè quello di cui assolutamente non puoi fare a meno.

Questo rimane.

È il resto che va via.

Così da non avvertire il senso di privazione, ma al contrario focalizzarti sulla ricchezza che hai.

Inizia dalle TUE cose per dare l’esempio ai bambini.

Questo del minimalismo per i bambini diventa un esercizio anche per gli adulti, che, per insegnare, devono prima di tutto essere.

Educarsi per educare all’essenziale e scoprire abbondanza.

Dunque, prima di invitare a privilegiare l’essenziale devi mostrare come tu stessa riesci a trarre vantaggio dal minimo necessario ed a gestirlo al meglio tenendolo pulito e in ordine.

Lo so, la perfezione è difficile e forse impossibile da raggiungere, ma esercitandoti ogni giorno, ti ci puoi avvicinare sempre di più con piccoli gesti ripetuti con costanza.

Dopo aver finito con le tue cose, passa agli ambienti comuni così che, quando arriverai agli oggetti dei bambini, questi abbiano avuto il tempo di assimilare queste attività come facenti parte di un percorso naturale.

Questo non solo aiuta a mantenere l’ordine, ma insegna ai bambini l’importanza di fare spazio, e accogliere il nuovo solo quando è davvero necessario.

Lo so che con i bambini non c’è mai tempo per dedicare a questo una giornata intera, ma ti dirò…

Anche senza bambini non c’è tutto questo tempo.

E non è solo questione di tempo, ma c’è anche un altro aspetto da considerare.

Più roba c’è, più si crea sovraccarico mentale anche per riordinare.

Io stessa, quando mi occupo di riordino e decluttering, riesco ad occuparmi in modo più efficace di un piccolo spazio per giorno, tipo: una mensola della libreria, l’armadietto del bagno, la nicchia della doccia, il cesto dei giochi grandi e così via.

Procedendo per piccoli passi, dai modo anche a te di maturare a che cosa vuoi effettivamente dare importanza.

2. Regole sugli acquisti

Minimalismo non vuol dire non acquistare nulla, ma vuol dire limitare gli acquisti.

Limitarli a quelli piú utili e durevoli. Quindi sicuramente più di qualità.

Per essere più ligi a questo modo di fare, ti invito a tenere presente l’obiettivo educativo.

Dunque, non solo per non sovrastimolare il bambin@ a causa delle eccessive attività di cui si può riempire la casa, ma anche per insegnargli ad accettare il NO.

A capire che ci sono situazioni in cui non tutto è dovuto.

Perché il più delle volte le cose, che siano oggetti o traguardi, vanno conquistati attraverso il duro lavoro.

Insegnargli a valutare se è davvero quello di cui hanno bisogno.

Dunque portarli a riflettere che se quel gioco che non l’ho acquistato ieri, mi piace ancora oggi, mi piace ancora domani e mi piace ancora tra qualche giorno.

O, al contrario, questo temporeggiare mi ha portato a capire che in fondo quel gioco non lo desideravo davvero, ma ero invasa solo dall’euforia del momento.

Dunque,

stabilisci criteri chiari per tutti su quali e quanti oggetti possono entrare in casa.

Ad esempio, limita gli acquisti di giochi a occasioni speciali o dopo aver eliminato qualcosa che non serve più.

Questo riduce il rischio di sovraccaricare l’ambiente con oggetti apparentemente utili, ma che alla fin di conti si rivelano inutili.

Ho detto “giochi”, ma vale per tutti.

Anche per i TUOI GIOCHI che possono essere libri, elettrodomestici, soprammobili e così via.

3. Rotazione dei giochi

Tieni a disposizione solo pochi giochi, i più gettonati del momento, alternandoli periodicamente, ma sempre rispondendo agli interessi e agli sviluppi dei bambini.

Fare questo non solo facilita l’ordine, ma aiuta i bambini a concentrarsi meglio su ciò che hanno, sviluppando la loro capacità di portare a termine le attività.

4. Occuparsi di mantenere lo spazio libero

La riduzione del disordine per aumentare spazio libero, riduce gli incidenti e le preoccupazioni.

Meno oggetti in casa significa meno stress perché un ambiente più ordinato contribuisce alla serenità familiare, riducendo le occasioni di tensione.

Pensa, per esempio, ai rischi del camminare su un pavimento dove ci sono giochi sparsi.

Quando capita da noi, io lo chiamo il “campo minato”, perché basta una minima distrazione per provocare un disastro.

E se questo succede se hai un fratellino o sorellina più piccoli in braccio o con bambini piccoli che stanno imparando a camminare, la situazione si complica per tutti:

– Per i bambini, diventa più difficile riuscire a concentrarsi sul camminare;

– Per gli adulti, diventa più difficile lasciarli sperimentare senza interferire.

Dunque ricorda questi passaggi:

1. Decluttering

2. Regolamentare gli acquisti

3. Fare la rotazione dei giochi

4. Occuparsi di mantenere lo spazio libero

Segui i 4 passi verso il minimalismo e vedrai subito la differenza in termini di ordine e tranquillità.

Il minimalismo è parte essenziale della sicurezza.

E nessuno si sognerebbe di lasciare un bambino libero di agire in un ambiente non sicuro.

Gli altri passi per un ambiente sicuro li trovi nella mia guida gratuita che puoi scaricare cliccando qui.

Se hai domande, scrivi qui sotto il tuo commento e ti risponderò personalmente!

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CASA PICCOLA SEMPRE IN ORDINE (ANCHE CON I BAMBINI)

Anche a te sembra un’impresa tenere una casa piccola sempre in ordine (anche con i bambini)?

Una casa sempre in ordine è desiderio comune, soprattutto per chi ha una casa piccola.

Questa situazione sembra diventare catastrofica quando in questo poco spazio si aggiungono anche i bambini.

In realtà non sono loro problema né lo spazio in sé per sé, ma ci sono altre questioni di fondo da ribadire.

  1. Stile di vita;
  2. False aspettative;
  3. Il progetto.

Vediamole con ordine.

1. Stile di vita

Per stile di vita mi riferisco più che altro alle false credenze sul fatto che più si ha più si sta bene.

Per tanto tempo l’abbondanza è stata sinonimo di benessere.

Un po’ “per colpa” dell’industrializzazione che, abbassando i costi di produzione, ha reso più accessibili molti prodotti.

Così, molte famiglie, che poco prima vivevano di stenti, hanno accolto questa come un’opportunità per mettersi al sicuro per tempi peggiori (perché nella vita non si sa mai).

Quindi si è iniziato ad accumulare.

O anche perché magari poi ti serve e non ce l’hai.

Questi pensieri si sono così radicati anche nelle generazioni più giovani, coniando il detto: “stip ca truv” (che tradotto dal barese significa: “conserva, così che all’occorrenza ce l’hai già).

Il risultato è quello di avere case che sono più magazzini che ambienti dove rilassarsi dopo una giornata di lavoro.

Ecco che, invece di tornare a casa e godersi la famiglia, si deve continuare a lavorare.

E mentre il modo di costruire la casa si è evoluto in base a come si è evoluta la famiglia, per cui troviamo spazi sempre più ridotti al minimo indispensabile, è il modo di pensare la casa che è rimasto fermo alle vecchie generazioni.

Dunque, ancora si desiderano cucine ampie dove c’è posto anche per la dispensa piena di conserve della nonna; o con l’immancabile stanza dedicata alla lavanderia, o, in alternativa, di un giardino o di uno spazio aperto ma coperto, per avere il bucato pulito anche senza consumare troppa energia elettrica con l’asciugatrice.

Il giardino stesso, un tempo essenziale per ospitare l’orto o il pollaio, è diventato quasi esclusivamente prerogativa dei nuovi ricchi.

Tutto questo per dire che molte volte ci si ostina a rimanere troppo aggrappati al passato, confondendolo con un rispetto verso i nostri genitori o i nostri nonni.

Finendo così per perdere il rispetto per noi stessi.

Per la nostra nuova vita.

Per il futuro.

Quindi per il progresso.

Inoltre, c’è da fare i conti con un costo della vita diverso.

E il fatto che siano entrambi i genitori a dover lavorare non è più un lusso, ma una necessità.

Si passa più tempo a lavoro che a casa, per questo le famiglie hanno sempre meno figli e… una casa standard ha sempre meno spazio.

È con questo presente che dobbiamo fare i conti.

Ovviamente non è così per tutti, ma è sicuramente la condizione generale che orienta tutto il sistema immobiliare.

Ecco perché non devi sentirti in colpa se non riesci a seguire lo stile di vita cui hai sempre ambito o a mantenere delle abitudini che ti eri prefissata.

Non stai tradendo né i tuoi genitori né i tuoi figli.

Perché i valori che hai appreso te li porti dentro.

Resta, quindi, rimodularti in base a quella che sei tu adesso e nel contesto sociale in cui vivi.

Allora, sulla base di questo, del lavoro che hai scelto e delle abitudini che ti porta ad avere, le evoluzioni cui ambisci nell’immediato e nel tempo, devi stabilire delle priorità.

Non mi riferisco solo al tempo da dedicare a tutto, ma anche allo spazio fisico che ti serve a casa per dedicarti alle tue attività.

Perché il più delle volte bisogna accettare dei compromessi.

Una volta appreso questo nuovo approccio, cioè quello che davvero serve ed è ritenuto per te essenziale, lo si trasferisce in tutti gli ambiti.

Non solo alla casa in sé per sé.

Per esempio: marito e moglie hanno necessità di lavorare entrambi full time, quindi -> avranno per lo più pasti veloci, per cui -> avrà più senso un open space per ricavare una camera da letto in più.

O forse una stanza per l’home office se uno dei due lavora da casa.

Oppure vorrebbero compensare con serate barbecue in terrazza.

È una questione di priorità e di scelta di ciò che effettivamente porta gioia nella loro vita.

Anche rinunciare ad una stanza a favore della tua collezione di scarpe, sarà inutile per molti, ma per te è una vera e propria passione, quindi va bene, purché sia riconosciuta da te come una priorità.

Il mio pensiero guida è che siamo su questa terra per un periodo limitato di tempo.

Qui arriviamo nudi e così andremo via.

E, invece di goderci questo viaggio fantastico che ci è stato donato, ci affanniamo ad accumulare, pensando che tutto questo accumulo sconsiderato ci possa portare gioia.

E, invece, non fa altro che appesantirci di preoccupazioni.

Arrivando al punto di non sapere più che cos’è DAVVERO essenziale.

Di che cosa possiamo fare veramente a meno?

Quasi sicuramente se lo chiediamo ad un bambino, ci saprà dare una risposta più decisa.

Così non stiamo perdendo solo i veri valori, ma anche la leggerezza.

Perché sembrano opposti, ma in realtà è proprio il senso di leggerezza che ci dà la lucidità di stabilire le priorità.

E questa capacità si ripercuote in tutti gli altri ambiti della vita:

– nel lavoro (riesci davvero a distinguere un’opportunità da una situazione che ti logora senza vantaggi?);

– con le amicizie (vale la pena farti in quattro per persone che non ti apprezzano davvero?);

– famiglia (vale la pena mantenere un rapporto che si è rivelato tossico per il tuo benessere, solo per il  legame di sangue? O anche rispetto ad un marito violento, per il bene dei figli?).

Modificare lo stile di vita con questo approccio non aiuta solo a mettere ordine nelle nostre case, ma nelle nostre vite.

Proprio perché si tratta di un concetto molto ampio, non solo legato alla casa, ma allo stile di vita generale, viene trasmesso in modo automatico ai nostri bambini.

Perché, si sa, ogni insegnamento viene valorizzato dai fatti e dalle azioni più che dalle parole.

Impareranno, così, a conoscere il valore delle cose.

Così, se si rompe quella tazza, la si può riparare, ma potrebbe non avere lo stesso aspetto di prima.

Per cui cambierà anche il modo di maneggiarla, che sarà più attento e preciso.

Allo stesso tempo sarà anche più semplice lasciare andare qualcosa che ha perso la sua utilità nella nostra vita, perché si è cresciuti o sono cambiate le passioni.

Oltre al fatto che tenere tanta roba ordinata in poco spazio, in alcuni casi, è possibile con una organizzazione eccellente, che, però, a mio avviso, è destinata a fallire se resta la tendenza ad accumulare.

Si aggiungerà sempre qualcos’altro che sarà difficile da collocare.

2. False aspettative

In realtà ho già toccato questo argomento, perché cambiando abitudini e stile di vita, inevitabilmente devono cambiare le aspettative.

In una casa con bambini è meglio abbassarle queste aspettative, non perché sia impossibile la perfezione, ma piuttosto per non rischiare di andare su di giri se capita che i bambini decidano di non collaborare.

Il processo di educazione all’ordine prevede anche questo: così come non si impara ad andare in bicicletta da un giorno all’altro e senza aver fatto qualche caduta, lo stesso vale per tutto il resto.

Inoltre, è impensabile oggi, per esempio: avere 10 figli, lavorare, avere la casa sempre perfetta e un pasto sempre caldo ed elaborato.

Può succedere se ci sono delle attività che vengono delegate a dei collaboratori, ad una tata, ai nonni e così via.

Se, invece, conosci qualcuno che riesce a fare tutto questo in totale autonomia, allora dimmelo perché devo parlarci!

Altrettanto impensabile è continuare a dire “abbiamo sempre fatto così ed è andato tutto bene”.

Questo per me equivale ad ammazzare il futuro ed il progresso.

Perché se avessimo continuato a fare le stesse cose e a pensarla sempre nello stesso modo per davvero, non saremmo mai arrivati sulla luna.

O al giorno d’oggi si morirebbe ancora di malattie ormai debellate.

Per questo il mio suggerimento è di fare tesoro delle esperienze di parenti e amici, ma di confrontarle sempre con figure qualificate davvero competenti, che sono tenute ad essere costantemente aggiornate ed hanno un’esperienza specifica.

Perché, in fondo, il nostro istinto ci spinge sempre verso la direzione giusta, ma accompagnati da una figura qualificata si matura una consapevolezza basata su fondamenti scientifici anziché sul sentito dire.

Allora, è inutile riempire la casa di sdraiette, cullette, passeggini e box di ogni tipo.

C’è tanto commercio intorno ai bambini di oggetti che il più delle volte si rivelano completamente inutili, oltre che addirittura pericolosi.

Ne sono un esempio i riduttori per i lettini, che l’OMS consiglia fortemente di lasciare liberi da tutto.

Mentre ci sono cose che possono sembrare inutili e che invece possono semplificare molto la vita, come per esempio un lettino per il cosleeping di qualità.

Ecco perché è bene arrivare preparati, con il gusto mindset.

Allora inizia a liberare la casa per fare spazio al bebè già da quando lo aspetti.

Inoltre, riempire troppo la casa ti potrà riempire di false aspettative che i bambini possano davvero utilizzare tutto e tu possa continuare a dedicarti tranquillamente alla vita che conducevi quando non eri mamma.

Aspettativa non falsa, ma falsissima!

Perché, in realtà, nessun arredo potrà sostituire l’affetto, la cura e le attenzioni che solo un genitore può dare.

Quindi, acquista solo lo stretto necessario, che per me è rappresentato da:

  • il trio (che include carrozzina, passeggino e ovetto):
  • il lettino da affiancare al matrimoniale;
  • il fasciatoio.

E in questo articolo tratto in modo più approfondito l’argomento.

Non è un arredo, ma anche la fascia porta bebè, correttamente usata è un valido supporto per riuscire a concederti un po’ di libertà.

Tutto il resto è in più e, anche se di seconda mano, quindi ti sarà costato poco o nulla a livello economico, contribuirà a occupare spazio che sarebbe utile per altro (perché sì, lo spazio serve sempre!).

Contribuirà al disordine, perché, soprattutto nei primi mesi di vita dei bambini, tra regali e continue evoluzioni di crescita, continuerá ad accumularsi roba alla velocità della luce.

E questo non farà altro che accrescere il tuo senso di frustrazione.

Perché sarà sempre più una fatica mantenere l’ordine e la pulizia, o a dedicare del tempo a te stessa.

Potrebbe maturare il senso di colpa verso te stessa per non essere riuscita ad “abituare” i tuoi bambini a godersi il lettino, la sdraietta ecc., perché la realtà è che piangono non appena li metti giù.

Quindi probabilmente sarai costretta a posticipare il rientro a lavoro, al tempo per ritrovare te stessa, al tuo essere donna oltre che mamma.

E pochi o nessuno ti dirà che, invece, tutto questo è NORMALE!

E che il problema non sei tu, ma sono le aspettative che ci inculca la società di oggi che sono improntate su un sistema educativo e di accudimento obsoleto.

Che non tiene conto che i bambini, soprattutto nei primi 9 mesi di vita, hanno bisogno di sviluppare un attaccamento sicuro alla loro figura di riferimento (di solito la mamma) per poter sviluppare fiducia nell’ambiente esterno, e riuscire ad esplorarlo con sicurezza ed entusiasmo.

3. Il progetto

Una volta che si è riusciti a interiorizzare questa consapevolezza di tutto quanto visto fin qui, si hanno le idee più chiare sulle proprie reali esigenze.

Si è più disposti ad accettare eventuali compromessi, e si trae davvero vantaggio da tutti gli ambienti, che, nella maggior parte dei casi, sono quelli che Ti accompagneranno per tutta la vita.

Quindi la casa deve davvero farci sentire a nostro agio.

Una mente aperta ad una nuova prospettiva di casa, è una mente aperta a valorizzare il presente, ammortizzando tutte le difficoltà che comporta inevitabilmente l’accoglienza di una nuova vita e migliorandone il futuro.

Allora ecco come fare:

  • definire le priorità;
  • lasciare andare quello che non è più funzionale alla tua vita e che, in qualche modo ti crea impedimento, invece che esserti d’aiuto;
  • creare spazio a ciò che davvero ha valore, prima nella tua mente e poi nell’ambiente.

Già solo questi tre passaggi dovrebbero agevolati notevolmente l’ordine e la pulizia.

Perché se lo spazio è più libero, risulta più leggero, e la mente e lo sguardo fanno meno fatica a individuare ciò che serve in un momento d’emergenza o quando si va di corsa.

Soprattutto si fa meno fatica a ricordare quello che hai e dove l’hai messo.

Infatti, tra i fattori principali dell’accumulo c’è proprio il non ricordare di avere già quell’oggetto che stai portando a casa.

Il disordine, cui si va inevitabilmente incontro quando si ha la tendenza ad accumulare, influisce negativamente anche sull’umore di noi adulti e, di conseguenza, dei bambini.

Perché si genera ansia mentre cerchi quello che ti serve, perché ti è difficile arrivare a prenderlo subito, con tutti i rischi che questo comporta, soprattutto per una mamma da sola in casa con uno o più bambini piccoli.

Allora, la migliore soluzione per creare spazio è liberarlo.

Ecco perché  è solo dopo aver risolto questa situazione che aggiungerei di:

  • creare degli spazi ad uso esclusivo (o quasi) per ogni componente della famiglia, in modo tale che ognuno possa assumersi la responsabilità della cura del proprio spazio.

    Sì, inclusi i bambini piccoli!

    In questo modo il loro impegno sarà tangibile agli occhi di tutti.

  • definire un posto per ogni cosa e impegnarsi a mantenere ogni cosa al proprio posto.

    Qual è il posto dei giochi, quello delle scarpe, dei giubbotti…senza dover fare ogni volta una caccia al tesoro.
    Conservare l’ordine significa anche rimettere tutto nella stessa posizione subito dopo averlo usato, altrimenti si tende a ricostituire in breve tempo il disordine, tale da richiedere più tempo per il riordino.

    Nella vita quotidiana, anche la migliore organizzazione richiede “manutenzione“.

  • avere almeno uno scaffale aperto con oggetti in mostra ad uso dei bambini, perché siano effettivamente alla loro portata e abbiano la possibilità di riproporre l’ordine iniziale dopo l’utilizzo, proprio per educarli all’ordine e alla precisione;
  • i contenitori grandi per la raccolta di giocattoli sono, tuttavia, un valido supporto per velocizzare il riordino e facilitarlo, rendendolo divertente, anche per i più piccoli (per esempio organizzando il gioco del riordino con il tiro a canestro);
  • molti arredi a misura di bambini, inconsapevolmente, li abbiamo già.
    Non c’è bisogno per esempio di una libreria dedicata se c’è uno spazio accessibile nella nostra.

  • Preferisci arredi trasformabili che possono occupare più o meno lo stesso spazio per più tempo possibile, adattandosi alla crescita dei bambini.

In conclusione…

Rifletti bene su chi sei adesso, quali sono le tue esigenze e che cos’è che ti dà gioia.

Fai una bella selezione eliminando quello che non usi più da oltre un anno, da quello che ti eri dimenticata di avere, a meno che non ci sia un forte valore affettivo.

Ti ritroverai circondata da cose per te di valore, che davvero ti servono e che, oltre a ricordarle tutte, sarà più facile organizzare.

Subito noterai il vantaggio, anche psicologico, di avere solo cose che contano.

Di aver ricavato dello spazio per il tuo bambino.

E per permettere a te di vivere meglio.

Liberandoti da quello che non usi più, per esempio dandoli ai mercatini dell’usato, potrai riempire il tuo portafogli o, in ogni caso, rendere felici altre persone che daranno il giusto valore a quelle cose.

Pensare di avere meno cose ti darà un freno anche sull’acquistarne.

Il vostro portafogli ve ne sarà doppiamente grato!

Potrai, così, permetterti di puntare alla qualità, che, per quanto si dica importante, è considerata sprecata di fronte ad un utilizzo “passeggero” che ne fanno i bambini.

La verità è che un oggetto di qualità, è vero che è più costoso al momento dell’acquisto, ma ha una vita molto più lunga sia per la molteplicità di utilizzo (per esempio se si tratta di un arredo evolutivo, che segue la crescita dei bambini) sia perché risente meno dell’usura, essendo di materiale più resistente.

Per cui è un investimento iniziale che però ti ripaga nel tempo.

Trovi utili questi suggerimenti?

Proverai a metterli subito in pratica?

Se hai domande, scrivi qui sotto il tuo commento e ti risponderò personalmente!

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