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CASA PICCOLA SEMPRE IN ORDINE (ANCHE CON I BAMBINI)

Anche a te sembra un’impresa tenere una casa piccola sempre in ordine (anche con i bambini)?

Una casa sempre in ordine è desiderio comune, soprattutto per chi ha una casa piccola.

Questa situazione sembra diventare catastrofica quando in questo poco spazio si aggiungono anche i bambini.

In realtà non sono loro problema né lo spazio in sé per sé, ma ci sono altre questioni di fondo da ribadire.

  1. Stile di vita;
  2. False aspettative;
  3. Il progetto.

Vediamole con ordine.

1. Stile di vita

Per stile di vita mi riferisco più che altro alle false credenze sul fatto che più si ha più si sta bene.

Per tanto tempo l’abbondanza è stata sinonimo di benessere.

Un po’ “per colpa” dell’industrializzazione che, abbassando i costi di produzione, ha reso più accessibili molti prodotti.

Così, molte famiglie, che poco prima vivevano di stenti, hanno accolto questa come un’opportunità per mettersi al sicuro per tempi peggiori (perché nella vita non si sa mai).

Quindi si è iniziato ad accumulare.

O anche perché magari poi ti serve e non ce l’hai.

Questi pensieri si sono così radicati anche nelle generazioni più giovani, coniando il detto: “stip ca truv” (che tradotto dal barese significa: “conserva, così che all’occorrenza ce l’hai già).

Il risultato è quello di avere case che sono più magazzini che ambienti dove rilassarsi dopo una giornata di lavoro.

Ecco che, invece di tornare a casa e godersi la famiglia, si deve continuare a lavorare.

E mentre il modo di costruire la casa si è evoluto in base a come si è evoluta la famiglia, per cui troviamo spazi sempre più ridotti al minimo indispensabile, è il modo di pensare la casa che è rimasto fermo alle vecchie generazioni.

Dunque, ancora si desiderano cucine ampie dove c’è posto anche per la dispensa piena di conserve della nonna; o con l’immancabile stanza dedicata alla lavanderia, o, in alternativa, di un giardino o di uno spazio aperto ma coperto, per avere il bucato pulito anche senza consumare troppa energia elettrica con l’asciugatrice.

Il giardino stesso, un tempo essenziale per ospitare l’orto o il pollaio, è diventato quasi esclusivamente prerogativa dei nuovi ricchi.

Tutto questo per dire che molte volte ci si ostina a rimanere troppo aggrappati al passato, confondendolo con un rispetto verso i nostri genitori o i nostri nonni.

Finendo così per perdere il rispetto per noi stessi.

Per la nostra nuova vita.

Per il futuro.

Quindi per il progresso.

Inoltre, c’è da fare i conti con un costo della vita diverso.

E il fatto che siano entrambi i genitori a dover lavorare non è più un lusso, ma una necessità.

Si passa più tempo a lavoro che a casa, per questo le famiglie hanno sempre meno figli e… una casa standard ha sempre meno spazio.

È con questo presente che dobbiamo fare i conti.

Ovviamente non è così per tutti, ma è sicuramente la condizione generale che orienta tutto il sistema immobiliare.

Ecco perché non devi sentirti in colpa se non riesci a seguire lo stile di vita cui hai sempre ambito o a mantenere delle abitudini che ti eri prefissata.

Non stai tradendo né i tuoi genitori né i tuoi figli.

Perché i valori che hai appreso te li porti dentro.

Resta, quindi, rimodularti in base a quella che sei tu adesso e nel contesto sociale in cui vivi.

Allora, sulla base di questo, del lavoro che hai scelto e delle abitudini che ti porta ad avere, le evoluzioni cui ambisci nell’immediato e nel tempo, devi stabilire delle priorità.

Non mi riferisco solo al tempo da dedicare a tutto, ma anche allo spazio fisico che ti serve a casa per dedicarti alle tue attività.

Perché il più delle volte bisogna accettare dei compromessi.

Una volta appreso questo nuovo approccio, cioè quello che davvero serve ed è ritenuto per te essenziale, lo si trasferisce in tutti gli ambiti.

Non solo alla casa in sé per sé.

Per esempio: marito e moglie hanno necessità di lavorare entrambi full time, quindi -> avranno per lo più pasti veloci, per cui -> avrà più senso un open space per ricavare una camera da letto in più.

O forse una stanza per l’home office se uno dei due lavora da casa.

Oppure vorrebbero compensare con serate barbecue in terrazza.

È una questione di priorità e di scelta di ciò che effettivamente porta gioia nella loro vita.

Anche rinunciare ad una stanza a favore della tua collezione di scarpe, sarà inutile per molti, ma per te è una vera e propria passione, quindi va bene, purché sia riconosciuta da te come una priorità.

Il mio pensiero guida è che siamo su questa terra per un periodo limitato di tempo.

Qui arriviamo nudi e così andremo via.

E, invece di goderci questo viaggio fantastico che ci è stato donato, ci affanniamo ad accumulare, pensando che tutto questo accumulo sconsiderato ci possa portare gioia.

E, invece, non fa altro che appesantirci di preoccupazioni.

Arrivando al punto di non sapere più che cos’è DAVVERO essenziale.

Di che cosa possiamo fare veramente a meno?

Quasi sicuramente se lo chiediamo ad un bambino, ci saprà dare una risposta più decisa.

Così non stiamo perdendo solo i veri valori, ma anche la leggerezza.

Perché sembrano opposti, ma in realtà è proprio il senso di leggerezza che ci dà la lucidità di stabilire le priorità.

E questa capacità si ripercuote in tutti gli altri ambiti della vita:

– nel lavoro (riesci davvero a distinguere un’opportunità da una situazione che ti logora senza vantaggi?);

– con le amicizie (vale la pena farti in quattro per persone che non ti apprezzano davvero?);

– famiglia (vale la pena mantenere un rapporto che si è rivelato tossico per il tuo benessere, solo per il  legame di sangue? O anche rispetto ad un marito violento, per il bene dei figli?).

Modificare lo stile di vita con questo approccio non aiuta solo a mettere ordine nelle nostre case, ma nelle nostre vite.

Proprio perché si tratta di un concetto molto ampio, non solo legato alla casa, ma allo stile di vita generale, viene trasmesso in modo automatico ai nostri bambini.

Perché, si sa, ogni insegnamento viene valorizzato dai fatti e dalle azioni più che dalle parole.

Impareranno, così, a conoscere il valore delle cose.

Così, se si rompe quella tazza, la si può riparare, ma potrebbe non avere lo stesso aspetto di prima.

Per cui cambierà anche il modo di maneggiarla, che sarà più attento e preciso.

Allo stesso tempo sarà anche più semplice lasciare andare qualcosa che ha perso la sua utilità nella nostra vita, perché si è cresciuti o sono cambiate le passioni.

Oltre al fatto che tenere tanta roba ordinata in poco spazio, in alcuni casi, è possibile con una organizzazione eccellente, che, però, a mio avviso, è destinata a fallire se resta la tendenza ad accumulare.

Si aggiungerà sempre qualcos’altro che sarà difficile da collocare.

2. False aspettative

In realtà ho già toccato questo argomento, perché cambiando abitudini e stile di vita, inevitabilmente devono cambiare le aspettative.

In una casa con bambini è meglio abbassarle queste aspettative, non perché sia impossibile la perfezione, ma piuttosto per non rischiare di andare su di giri se capita che i bambini decidano di non collaborare.

Il processo di educazione all’ordine prevede anche questo: così come non si impara ad andare in bicicletta da un giorno all’altro e senza aver fatto qualche caduta, lo stesso vale per tutto il resto.

Inoltre, è impensabile oggi, per esempio: avere 10 figli, lavorare, avere la casa sempre perfetta e un pasto sempre caldo ed elaborato.

Può succedere se ci sono delle attività che vengono delegate a dei collaboratori, ad una tata, ai nonni e così via.

Se, invece, conosci qualcuno che riesce a fare tutto questo in totale autonomia, allora dimmelo perché devo parlarci!

Altrettanto impensabile è continuare a dire “abbiamo sempre fatto così ed è andato tutto bene”.

Questo per me equivale ad ammazzare il futuro ed il progresso.

Perché se avessimo continuato a fare le stesse cose e a pensarla sempre nello stesso modo per davvero, non saremmo mai arrivati sulla luna.

O al giorno d’oggi si morirebbe ancora di malattie ormai debellate.

Per questo il mio suggerimento è di fare tesoro delle esperienze di parenti e amici, ma di confrontarle sempre con figure qualificate davvero competenti, che sono tenute ad essere costantemente aggiornate ed hanno un’esperienza specifica.

Perché, in fondo, il nostro istinto ci spinge sempre verso la direzione giusta, ma accompagnati da una figura qualificata si matura una consapevolezza basata su fondamenti scientifici anziché sul sentito dire.

Allora, è inutile riempire la casa di sdraiette, cullette, passeggini e box di ogni tipo.

C’è tanto commercio intorno ai bambini di oggetti che il più delle volte si rivelano completamente inutili, oltre che addirittura pericolosi.

Ne sono un esempio i riduttori per i lettini, che l’OMS consiglia fortemente di lasciare liberi da tutto.

Mentre ci sono cose che possono sembrare inutili e che invece possono semplificare molto la vita, come per esempio un lettino per il cosleeping di qualità.

Ecco perché è bene arrivare preparati, con il gusto mindset.

Allora inizia a liberare la casa per fare spazio al bebè già da quando lo aspetti.

Inoltre, riempire troppo la casa ti potrà riempire di false aspettative che i bambini possano davvero utilizzare tutto e tu possa continuare a dedicarti tranquillamente alla vita che conducevi quando non eri mamma.

Aspettativa non falsa, ma falsissima!

Perché, in realtà, nessun arredo potrà sostituire l’affetto, la cura e le attenzioni che solo un genitore può dare.

Quindi, acquista solo lo stretto necessario, che per me è rappresentato da:

  • il trio (che include carrozzina, passeggino e ovetto):
  • il lettino da affiancare al matrimoniale;
  • il fasciatoio.

E in questo articolo tratto in modo più approfondito l’argomento.

Non è un arredo, ma anche la fascia porta bebè, correttamente usata è un valido supporto per riuscire a concederti un po’ di libertà.

Tutto il resto è in più e, anche se di seconda mano, quindi ti sarà costato poco o nulla a livello economico, contribuirà a occupare spazio che sarebbe utile per altro (perché sì, lo spazio serve sempre!).

Contribuirà al disordine, perché, soprattutto nei primi mesi di vita dei bambini, tra regali e continue evoluzioni di crescita, continuerá ad accumularsi roba alla velocità della luce.

E questo non farà altro che accrescere il tuo senso di frustrazione.

Perché sarà sempre più una fatica mantenere l’ordine e la pulizia, o a dedicare del tempo a te stessa.

Potrebbe maturare il senso di colpa verso te stessa per non essere riuscita ad “abituare” i tuoi bambini a godersi il lettino, la sdraietta ecc., perché la realtà è che piangono non appena li metti giù.

Quindi probabilmente sarai costretta a posticipare il rientro a lavoro, al tempo per ritrovare te stessa, al tuo essere donna oltre che mamma.

E pochi o nessuno ti dirà che, invece, tutto questo è NORMALE!

E che il problema non sei tu, ma sono le aspettative che ci inculca la società di oggi che sono improntate su un sistema educativo e di accudimento obsoleto.

Che non tiene conto che i bambini, soprattutto nei primi 9 mesi di vita, hanno bisogno di sviluppare un attaccamento sicuro alla loro figura di riferimento (di solito la mamma) per poter sviluppare fiducia nell’ambiente esterno, e riuscire ad esplorarlo con sicurezza ed entusiasmo.

3. Il progetto

Una volta che si è riusciti a interiorizzare questa consapevolezza di tutto quanto visto fin qui, si hanno le idee più chiare sulle proprie reali esigenze.

Si è più disposti ad accettare eventuali compromessi, e si trae davvero vantaggio da tutti gli ambienti, che, nella maggior parte dei casi, sono quelli che Ti accompagneranno per tutta la vita.

Quindi la casa deve davvero farci sentire a nostro agio.

Una mente aperta ad una nuova prospettiva di casa, è una mente aperta a valorizzare il presente, ammortizzando tutte le difficoltà che comporta inevitabilmente l’accoglienza di una nuova vita e migliorandone il futuro.

Allora ecco come fare:

  • definire le priorità;
  • lasciare andare quello che non è più funzionale alla tua vita e che, in qualche modo ti crea impedimento, invece che esserti d’aiuto;
  • creare spazio a ciò che davvero ha valore, prima nella tua mente e poi nell’ambiente.

Già solo questi tre passaggi dovrebbero agevolati notevolmente l’ordine e la pulizia.

Perché se lo spazio è più libero, risulta più leggero, e la mente e lo sguardo fanno meno fatica a individuare ciò che serve in un momento d’emergenza o quando si va di corsa.

Soprattutto si fa meno fatica a ricordare quello che hai e dove l’hai messo.

Infatti, tra i fattori principali dell’accumulo c’è proprio il non ricordare di avere già quell’oggetto che stai portando a casa.

Il disordine, cui si va inevitabilmente incontro quando si ha la tendenza ad accumulare, influisce negativamente anche sull’umore di noi adulti e, di conseguenza, dei bambini.

Perché si genera ansia mentre cerchi quello che ti serve, perché ti è difficile arrivare a prenderlo subito, con tutti i rischi che questo comporta, soprattutto per una mamma da sola in casa con uno o più bambini piccoli.

Allora, la migliore soluzione per creare spazio è liberarlo.

Ecco perché  è solo dopo aver risolto questa situazione che aggiungerei di:

  • creare degli spazi ad uso esclusivo (o quasi) per ogni componente della famiglia, in modo tale che ognuno possa assumersi la responsabilità della cura del proprio spazio.

    Sì, inclusi i bambini piccoli!

    In questo modo il loro impegno sarà tangibile agli occhi di tutti.

  • definire un posto per ogni cosa e impegnarsi a mantenere ogni cosa al proprio posto.

    Qual è il posto dei giochi, quello delle scarpe, dei giubbotti…senza dover fare ogni volta una caccia al tesoro.
    Conservare l’ordine significa anche rimettere tutto nella stessa posizione subito dopo averlo usato, altrimenti si tende a ricostituire in breve tempo il disordine, tale da richiedere più tempo per il riordino.

    Nella vita quotidiana, anche la migliore organizzazione richiede “manutenzione“.

  • avere almeno uno scaffale aperto con oggetti in mostra ad uso dei bambini, perché siano effettivamente alla loro portata e abbiano la possibilità di riproporre l’ordine iniziale dopo l’utilizzo, proprio per educarli all’ordine e alla precisione;
  • i contenitori grandi per la raccolta di giocattoli sono, tuttavia, un valido supporto per velocizzare il riordino e facilitarlo, rendendolo divertente, anche per i più piccoli (per esempio organizzando il gioco del riordino con il tiro a canestro);
  • molti arredi a misura di bambini, inconsapevolmente, li abbiamo già.
    Non c’è bisogno per esempio di una libreria dedicata se c’è uno spazio accessibile nella nostra.

  • Preferisci arredi trasformabili che possono occupare più o meno lo stesso spazio per più tempo possibile, adattandosi alla crescita dei bambini.

In conclusione…

Rifletti bene su chi sei adesso, quali sono le tue esigenze e che cos’è che ti dà gioia.

Fai una bella selezione eliminando quello che non usi più da oltre un anno, da quello che ti eri dimenticata di avere, a meno che non ci sia un forte valore affettivo.

Ti ritroverai circondata da cose per te di valore, che davvero ti servono e che, oltre a ricordarle tutte, sarà più facile organizzare.

Subito noterai il vantaggio, anche psicologico, di avere solo cose che contano.

Di aver ricavato dello spazio per il tuo bambino.

E per permettere a te di vivere meglio.

Liberandoti da quello che non usi più, per esempio dandoli ai mercatini dell’usato, potrai riempire il tuo portafogli o, in ogni caso, rendere felici altre persone che daranno il giusto valore a quelle cose.

Pensare di avere meno cose ti darà un freno anche sull’acquistarne.

Il vostro portafogli ve ne sarà doppiamente grato!

Potrai, così, permetterti di puntare alla qualità, che, per quanto si dica importante, è considerata sprecata di fronte ad un utilizzo “passeggero” che ne fanno i bambini.

La verità è che un oggetto di qualità, è vero che è più costoso al momento dell’acquisto, ma ha una vita molto più lunga sia per la molteplicità di utilizzo (per esempio se si tratta di un arredo evolutivo, che segue la crescita dei bambini) sia perché risente meno dell’usura, essendo di materiale più resistente.

Per cui è un investimento iniziale che però ti ripaga nel tempo.

Trovi utili questi suggerimenti?

Proverai a metterli subito in pratica?

Se hai domande, scrivi qui sotto il tuo commento e ti risponderò personalmente!

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CAMERETTA PICCOLA: MEGLIO PARETE A TEMA O PARETI NEUTRE?

Quante sono tormentate dal dubbio se in una cameretta piccola sia meglio una parete a tema o pareti neutre?

Un dubbio che coglie anche una cerchia più ampia, non solo per problemi di spazio, ma piuttosto per il fatto che col tempo una parete più particolare potrebbe stancare.

E già in queste poche righe sono emersi diversi nodi da sciogliere.

I colori

Partiamo dal fatto che è fortemente sconsigliato “bombardare” i bambini piccoli con colori molto accesi, contrariamente all’idea comune che vuole che lì dove ci sono bambini ci siano mille colori.

Figura 1: Esempio di area gioco eccessivamente stimolante per bambini della fascia 0 – 1 anno.

I neonati neanche li distinguono più di tanto, sebbene ne colgano alcuni contrasti.

Nonostante tutto anche in questa circostanza vengono introdotti gradualmente: prima il bianco ed il nero, poi si aggiunge il rosso e in step successivi tutti gli altri.

Da quando si è diffusa l’idea che più stimoli si ricevono in età precoci più si è facilitati all’apprendimento, più abbiamo letteralmente iniziato a bombardare questi bambini.

Per lo più con l’ambizione di tirare su dei geni, piuttosto che per interesse verso una sana crescita emotiva e intellettiva.

Con questa tendenza a trasformarli in trofei da vantare, si sono persi di vista i tempi che sono realmente necessari a metabolizzare le novità.

Con essi si è perso il rispetto verso i bambini e verso i tempi fisiologici per capire se sono attratti solo temporaneamente dalla novità o se, invece, questa proposta ha suscitato loro un interesse più profondo.

Non è nemmeno giusto lasciare i bambini in un ambiente grigio, ma tutto va dosato.

Infatti, proponendo uno o pochi stimoli alla volta, i bambini avranno modo innanzitutto di notarli, di studiarli, conoscerli, di esercitare la concentrazione e sviluppare al meglio tutte le abilità che ne derivano.

Ecco perché con i bambini è sempre preferibile utilizzare colori neutri, soprattutto per quanto riguarda l’ambiente, perché un gioco puoi sempre metterlo via, un abito puoi sempre cambiarlo o abbinarlo con qualcosa di più sobrio, ma uno spazio, soprattutto a casa, viene vissuto per un periodo relativamente lungo e soprattutto deve fare da sfondo alle attività, come una vera e propria scenografia.

Prendiamo, per esempio, uno di quei tappeti da gioco molto colorati, con colori vivaci.

E immagina di proporre su questo tappeto una pallina rossa.

Si farà fatica a notarla in mezzo a tante immagini.

Questo è un errore che ho fatto anch’io in passato e, infatti, non capivo perché mio figlio si agitava tantissimo quando lo mettevo sul tappeto, senza, tuttavia, impegnarsi a raggiungere il gioco proposto.

Semplicemente non notava il gioco.

E non sapeva da dove iniziare a studiare quel paesaggio colorato con tonalità innaturali e molto stimolanti.

Figura 2: Esempio di tappeto gioco per la fascia 0 –  1 anno, in cui si fa fatica ad individuare i giochi proposti.

A pochi mesi non si è in grado di gestire tutti questi stimoli.

È, invece, questo il momento di allenarli!

Gli stimoli

Appena arrivati a questo mondo la voglia di conoscere è troppo entusiasmante per definire un ordine di priorità.

I neonati non sanno che cosa siano le priorità, o meglio non le sanno riconoscere.

Per esempio, possono essere stremati, ma se sono circondati da qualcosa di attrattivo, anche il sonno e la stanchezza passano in secondo piano.

Motivo per cui, in particolar modo, una camera da letto deve rilassare per favorire l’addormentamento.

Spesso si posiziona la giostrina per neonati proprio sopra la culla. In realtà, questa, al di là di qualche melodia rilassante che può riprodurre, stimola all’attività, invece che conciliare il sonno.

I bambini la studiano, vogliono afferrarla, e magari ad un certo punto si addormentano per sfinimento.

Tornando alla parete a tema in cameretta, non è completamente sconsigliata se prevede tonalità e fantasie rilassanti.

Su questo aspetto si potrebbe aprire un altro tema molto ampio, nel senso che sono le tonalità neutre o pastello quelle considerate più rilassanti per la maggior parte delle persone, ma non per tutte.

Prendiamo per buono che sia valido per tutti i neonati, in quanto non hanno ancora definito una propria personalità e, quindi, una vera e propria preferenza del colore.

Parete a tema: come può valorizzare una cameretta piccola

Perché una parete a tema possa davvero valorizzare una camera, deve essere ben proporzionata rispetto allo spazio e rispetto ai materiali contenuti nell’ambiente (arredi, tessili e giochi).

Infatti, anche un ambiente caotico, troppo pieno, potrebbe trasmettere inquietudine, al pari di un colore troppo acceso predominante.

Inoltre, il fatto di lasciare dello spazio vuoto rende più facili i cambiamenti, che sono molto frequenti nei primi anni di vita; di conseguenza ne stimola la creatività.

Proprio perché un ambiente per bambini è suscettibile di cambiamenti, io non mi preoccuperei che una parete a tema possa stancare, perché è una di quelle cose che si può facilmente cambiare (diversamente da un pavimento o da una parete rivestita di piastrelle).

Blocchi di colore

Volevo, però, sottolineare che una parete a tema non è l’unico modo per abbellire una cameretta, ma soprattutto per uno spazio piccolo, e per giunta, per dei bambini che devono ancora ben definire i propri gusti, io tenderei ad utilizzare dei blocchi di colore dalle forme più simpatiche, che tendono ad armonizzare l’ambiente, a creare un accento alle diverse funzioni che si possono svolgere (angolo sonno, area gioco, area studio, vestizione) o per mettere in risalto dei dettagli che altrimenti passerebbero inosservati (come i pomelli attaccapanni, uno specchio, ecc.).

Figura 3: Esempio di piccola camera da letto con blocchi di colore sulle pareti, che definiscono l’area adibita ad ufficio e quella dedicata ai letti.

Il ruolo della natura

In ogni caso, elementi che riprendono la natura, o forme tondeggianti e sinuose che la ricordano, trasmettono sensazioni di relax, perché ci riportano al nostro ambiente primordiale (quello dell’uomo primitivo sostanzialmente).

Anche se siamo nati nel mondo civilizzato, è un po’ come se conservassimo nel nostro patrimonio genetico il dato che siamo fatti per stare nella natura.

Figura 4: Esempio di piccola cameretta da letto/camera ospiti con blocchi di colore che riprendono forme tondeggianti con richiami alla natura (sole). Elementi che vengono ripresi nei tessili inseriti nel progetto (tappeto).

Dunque, OK a immagini di paesaggi, animali o forme che ricordano fiori, coralli, onde del mare, ecc.

Figura 5: Anche quadri e piccole decorazioni che ricordano la natura svolgono una importante funzione di rilassamento nei bambini piccoli.

Se l’area gioco è nella cameretta, ma resta fuori dal campo visivo al momento del riposo, allora oserei un po’ di più con il colore; infatti lo spazio del gioco deve stimolare all’attività, controllando gli eccessi, perché deve pur sempre invitare anche alla concentrazione.

Diversamente, può diventare un ostacolo allo sviluppo delle abilità.

Riepilogo

Facendo un riepilogo, in questo articolo ti ho spiegato come potrebbe essere valorizzata una cameretta piccola, così da renderla simpatica ma allo stesso tempo educativa per i nostri bambini.

1.I colori neutri devono essere predominanti per favorire il rilassamento. Vanno anche bene colori d’accento ma prestando molta attenzione a dosarli e distribuirli omogeneamente in tutto l’ambiente, per non renderlo caotico.

2. OK a pareti a tema solo se:

    • con tonalità neutre o con colori d’accento ben dosati;
    • se riprendono temi naturali (paesaggi, fiori, animali);
    • se riprendono forme non troppo geometriche.

3. In alternativa alle pareti a tema, puoi usare i blocchi di colore per definire le varie funzioni della camera, identificando quella dedicata al sonno, alla lettura, al gioco, ecc.

Se hai bisogno di supporto, scrivimi nella sezione dei contatti per prenotare una call conoscitiva.

Ti risponderò il prima possibile.

Se invece hai domande, lascia un commento qui sotto a questo articolo e ti risponderò personalmente!

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QUANDO NASCE UN BAMBINO… ASSICURATI QUESTI 3 SPAZI!

Quando nasce un bambino…

…si è portati a pensare che la priorità sia quella di avere una cameretta, invece è un errore. O almeno non è un’esigenza da soddisfare necessariamente nell’immediato!

Sicuramente un bebè comporta un’invasione… d’amore in ogni casa.

Figura 1: La famiglia ricostituita – Dr.ssa Cacioppo.

Tuttavia, porta con sé una serie di cambiamenti che possono richiedere tempi più o meno lunghi di adattamento.

Allora, puoi fare in modo che almeno la casa ti venga incontro a questo turbinio di novità, organizzando al meglio gli SPAZI FONDAMENTALI.

E quali sono?

Sono sostanzialmente 3:

  1. UNA POSTAZIONE ALLATTAMENTO CONFORTEVOLE
  2. IL FASCIATOIO
  3. LA CULLA

Ma vediamoli nel dettaglio, così da capire, di ognuna, che cos’è che le rende davvero funzionali.

1. POSTAZIONE ALLATTAMENTO CONFORTEVOLE

Figura 2: Postazione allattamento. Fonte: Pinterest.

Qualunque modalità di allattamento definisce momenti magici, ma anche impegnativi.

Quando, appena diventata mamma, mi chiedevano ogni quanto tempo allattassi il mio bambino, non sapevo rispondere, perché capitava spesso di trascorrere intere giornate seduta ad allattare.

Sembra incredibile! ma è davvero una necessità fisiologica del neonato, che per 9 mesi non ha conosciuto la fame o la sete, e invece adesso si trova a dover “faticare” per riempirsi lo stomaco.

Così allattare diventa un vero e proprio lavoro!

Si è portati a pensare che la posizione dell’allattamento sia unica e sia quella più canonica detta “a culla”.

In realtà, ce ne sono diverse altre che la tua postazione deve assecondare.

Pensa, per esempio, ad un allattamento gemellare o quello in tandem (cioè di quello che coinvolge non solo il neonato, ma anche il fratellino/sorellina più grande)…sarebbe impossibile portare avanti questo lavoro senza ripercussioni sulla salute!

Figura 3: Allattamento in tandem. Fonte: Pinterest.

Una buona postazione può incidere sull’avviamento dell’allattamento, non sempre così semplice e scontato.

Per cui è importante che la postura sia corretta oltre che comoda.

Tralasciando alcuni aspetti soggettivi…

Figura 4: Carlee Benear in una delle sue foto instagram che la ritraggono allattare mentre fa yoga.

…come dovrà essere questa postazione?

  • Innanzitutto comoda, tale da favorire il relax;
  • Con braccioli soffici, larghi, tali da poter appoggiare le braccia ed il bambino, così da non tenere per troppo tempo in tensione le spalle e il collo;
    In questo ci sono d’aiuto i cuscini per l’allattamento, che trovo molto confortevoli soprattutto quando il bambino è appena nato (e anche dopo), oltre che efficaci nell’assecondare la giusta posizione;


    Figura 5: Allattamento al seno con cuscino di supporto “Boppy”.

  • Per maggiore comodità servirebbe un piccolo tavolino per appoggiare lo stretto necessario, come il cellulare (di cui è sconsigliato l’uso durante la poppata), meglio se un libro da leggere, il telecomando della TV, snack, acqua (allattare fa venire una gran sete, anche in inverno!), o il tiralatte quando la stessa postazione viene usata per fare scorte di latte.
    Per questo è bene assicurarsi una presa di corrente vicina, anche se hai apparecchi che funzionano a batteria ricaricabile.

Figura 6: Postazione allattamento “morbida” con tavolino vicino alle prese e appoggio per le gambe. Fonte: Pinterest.

C’è chi preferisce che questa postazione sia a dondolo; chi, invece, preferisce che ci sia un appoggio per le gambe; e chi non riuscirebbe a fare a meno di nessuno dei due.

Figura 7: Postazione allattamento a dondolo. Fonte: Pinterest.

Figura 8: Postazione allattamento con poggiapiedi. Fonte: Pinterest.

Che ne sarà di questa postazione quando il bebè sarà svezzato?

L’angolo allattamento può restare sempre la postazione delle coccole; infatti, il fatto di aver concluso l’allattamento, non implica che il bambino non abbia più bisogno di momenti di contatto e di coccola.

Allora, per esempio, potrai mantenere questa stessa postazione per il racconto delle favole prima della nanna, diventando parte di una ritualità fondamentale per il sonno.

Figura 9: Postazione allattamento usata per raccontare storie. Fonte: Pinterest.

In ogni caso, è importante che sia comoda per entrambi perché faccia cornice a momenti piacevoli e speciali.

In mancanza di spazio la postazione allattamento può essere tranquillamente allestita in soggiorno adattando il divano o la poltrona già acquistati.

2. FASCIATOIO

Inizialmente posiziona il fasciatoio ad un’altezza comoda PER TE, così da agevolarti, soprattutto nel post partum (quando le forze potrebbero non essere al massimo), e che ti permetta di avere sotto mano tutto l’occorrente per il cambio (vestiti puliti, pannolini, pomate, phon, ecc.), in modo da facilitarti il compito anche qualora dovessi trovarti da sola.

Un’altezza comoda per te vuol dire che tu possa appoggiarci i gomiti stando in piedi.

Figura 10: Postazione fasciatoio “comoda”. Fonte: Pinterest.

Anche le alternative salvaspazio possono essere molto ergonomiche e belle. 

In seguito, quando il bambino inizierà a stare seduto da solo o, meglio ancora, a camminare, sarebbe più opportuno usare un fasciatoio montessoriano che dia il tempo al bambino di prendere consapevolezza del proprio corpo senza correre rischi dovuti all’altezza dal pavimento.

Figura 11: Postazione fasciatoio montessoriana La redoute.

A questo scopo sarebbe utile avere uno specchio dove il bambino possa vedere il proprio corpo nella sua interezza.

Considera che in questa fase, il bambino inizia ad affermare la propria personalità, per cui il fatto di essere messo giù steso a farsi cambiare può rappresentare per lui/lei motivo di “sottomissione”.

La prima manifestazione di questo sentimento può essere proprio quella di rifiutarsi di stendersi e farsi cambiare.

Allora è questo il momento di iniziare a mostrargli come ci si cambia stando in piedi o seduti su una sediolina.

Fino ad allora, però, il fasciatoio, così come descritto, è fondamentale!

Resta allora da valutare la stanza più comoda dove posizionarlo: ottimo è il bagno, così da accorciare il percorso all’acqua.

Figura 12: Postazione fasciatoio vicina al lavabo da bagno. Fonte: Pinterest.

Di questo esistono molte soluzioni salvaspazio che permettono di averlo anche sul bidet, sulla vasca da bagno, a muro o addirittura sulla lavatrice.

Figura 13: Postazione fasciatoio su vasca da bagno. Fonte: Pinterest.

Figura 14: Postazione fasciatoio a parete. Fonte: Pinterest.

Figura 15: Postazione fasciatoio su lavatrice. Fonte: Pinterest.

Figura 16: Postazione fasciatoio sopra-bidet richiudibile e con vasca per il bagnetto “Chicco”.

Forse un po’ meno pratica la soluzione pieghevole, ma si tratta pur sempre di una fase iniziale. Per cui se non c’è spazio e non vi va di forare la parete, è una buona alternativa.

Figura 17: Postazione fasciatoio sopra-bidet richiudibile. Fonte: Pinterest.

In ogni caso è sempre opportuno proteggere le prese vicine.

Invece, averlo in camera rende meno traumatico il cambio pannolino notturno, anche se potrebbe essere ugualmente necessario doversi spostare in bagno.

C’è chi, in condizioni davvero estreme di spazio, pratica il cambio pannolino direttamente sul letto, ma non è l’ideale per la tua schiena!

Se gli spazi lo permettono, invece, si può pensare di avere ben due postazioni fasciatoio in casa, purché siano entrambe complete di tutto l’occorrente: pomate allo zinco, mussole, detergente, pannolini, mangia pannolini, phon, vestiti, cesto della roba sporca, ecc.

La maggior parte dei fasciatoi è predisposta per contenere tutto l’occorrente, ma in mancanza si può allestire uno spazio dedicato.

Figura 18: Postazione fasciatoio con tutti gli spazi dedicati. Fonte: Pinterest.

Da non sottovalutare i giochi!

Sì!

I giochi, anche nella zona fasciatoio! Così il bambino sarà impegnato in un’attività che lo tenga relativamente fermo e quanto più calmo possibile durante il cambio (che diventa sempre più movimentato man mano che il bambino cresce).

Un gioco utile può essere, per esempio, la giostrina Munari.

Figura 19: Postazione fasciatoio con giostrina Munari, da proporre ai neonati.

3. LA CULLA

Nei primi mesi è consigliata la condivisione della stanza (non del letto attenzione!), così da agevolare l’allattamento a richiesta durante la notte o intervenire tempestivamente per ogni necessità del bebè.

La culla più bella, e anche più sicura, è quella più semplice.

Peluche, cuscini e paracolpi è meglio tenerli lontani dall’area sonno, in quanto un neonato non ha ancora le capacità fisiche per potersi liberare da questi ostacoli.

In somma non garantiscono un sonno sicuro.

Figura 20: Nell’immagine si vede sul lato sinistro un lettino considerato SICURO dall’OMS.  Se ne vedono pochi così sul web. Fonte: Pinterest.

Per molti neonati la culla sembra “avere le spine” o essere quasi un oggetto di tortura: si svegliano o iniziano a strillare non appena vengono adagiati, buttando in aria tutto il lungo lavoro di addormentamento.

Figura 21: Culla affiancata al letto matrimoniale e alla stessa altezza. Fonte: Pinterest.

Allora la culla ideale in questi casi è quella che viene affiancata al letto, come se fosse un’appendice del letto matrimoniale.

Figura 22: Culla su misura affiancata al letto matrimoniale e alla stessa altezza. Fonte: Pinterest.

Come fai a prevedere se sarà il tuo caso?

In realtà è una reazione naturale quella descritta, dunque molto comune. Cioè il neonato inizia a piangere nel momento in cui si sente indifeso (lontano dalla madre) e vulnerabile, per cui il suo pianto è una richiesta di aiuto per essere messo in salvo.

Un istinto primordiale, senza il quale probabilmente ci saremmo estinti.

Per questo consiglio un lettino trasformabile evolutivo perché puoi usarlo come culla classica, ma anche affiancarlo al letto matrimoniale, risolvendo anche i problemi di spazio in quanto si adatta alle esigenze e alla crescita del/della bambino/a.

Figura 23: Lettino trasformabile. Fonte: Pinterest.

Figura 24: Lettino trasformabile – evolutivo. Fonte: Pinterest.

4. IL QUARTO SPAZIO

In realtà ci sarebbe anche un quarto spazio da considerare, ovvero quello del bagnetto.

Figura 25: Foto ironica di bambino con galleggiante. Fonte: Pinterest.

Se hai una vasca da bagno, sarà più facile adattarla al bambino nelle varie fasi della crescita, altrimenti serviranno delle alternative altrettanto pratiche e sicure.

Figura 26: Vaschetta OK Baby S790/B su supporto per vasca da bagno.

Esistono degli adattatori per il lavabo, anche se io preferisco le vaschette appositamente pensate per il lavaggio del neonato, con cavalletto richiudibile e, dunque, salvaspazio.

Figura 27: Bambino in adattatore bagnetto per lavabo. Fonte: Pinterest.

Certo, in ogni caso, non pensare che siano così sicure da poter lasciare da solo il bambino, ma sicuramente sono di grande supporto!

Figura 28: Vaschetta OK Baby S790/B su cavalletto da terra con portaasciugamano.

Tu ce li hai tutti questi spazi in casa? Quale ti manca ancora?

Se hai domande, scrivi qui sotto il tuo commento e ti risponderò personalmente!

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PICCOLO GIARDINO A MISURA DI BAMBINO

Anche un piccolo giardino può essere a misura di bambino?

Quanto sarebbe bello poter tornare a rilassarsi sull’amaca sotto la fresca ombra degli alberi o organizzare una piacevole e serena grigliata con gli amici…

E al bambino chi ci pensa?

E soprattutto dove trovo tutto questo spazio?

Lo spazio non è più un problema per il verde dal momento che sono tantissime le soluzioni che permettono di introdurlo in casa “sacrificando” poco o nulla, anzi rendendo l’ambiente ancora più accogliente e rilassante.

Il verde e la natura in sé per sé sono rilassanti, in quanto costituiscono l’habitat originario dell’essere umano.

Per cui bisogna solo stabilire quali sono le attività a cui non potreste rinunciare nel vostro piccolo giardino…assoluto relax? O vorreste coltivare un orto? O meglio adibirlo ad area gioco?

Anche qui, però, devono esserci delle REGOLE.

E prima di tutto bisogna mettere in sicurezza l’ambiente!

RELAX E SICUREZZA

Lo sviluppo psicomotorio è favorito in un ambiente naturale per la molteplicità di stimoli che offre, anche con poco.

Pericoli inclusi!

Per esempio, il fatto che il terreno non sia perfettamente livellato permette di perfezionare l’equilibrio.

Tuttavia, come per la casa, vale la stessa regola: eliminare i pericoli più importanti, soprattutto se non possiamo garantire una sorveglianza costante, dal momento che il giardino è anche il luogo in cui (noi adulti) cerchiamo un po’ di relax.

Un ambiente preparato permette al bambino di compiere i propri esperimenti in piena libertà, senza essere interrotto dalla costante allerta ai pericoli; consente di dedicarsi completamente ad una attività; sviluppa la concentrazione e, di conseguenza, l’acquisizione di un’abilità.

Preparare l’ambiente consiste anche nell’organizzarlo in base alle conquiste del bambino, affinché possa scegliere di andare verso ciò che lo interessa, in un clima di SANA PROTEZIONE.

Partendo da questi presupposti, iniziamo dalle piante.

Ci sono alcune tipologie di piante sconsigliate per la zona giochi; per esempio le piante grasse, appuntite o spinose, affinché il bambino sia libero di muoversi e giocare tranquillamente, perché è proprio il movimento a garantire il suo sviluppo mentale.

Senza il controllo ossessivo e invadente dell’adulto che non fa altro che ostacolare i suoi tentativi di concentrazione.

Fai spazio solo alle piante “commestibili” (o semplicemente non tossiche), così che il bambino ne possa provare sapori e odori in totale sicurezza.

Tra le diverse piante è interessante inserire il rosmarino che ha un ruolo fondamentale per l’ecosistema mediterraneo, poiché richiama insetti impollinatori come i bombi.

In questo modo il bambino ha modo di studiare la pianta singolarmente, ma anche inserita all’interno di un contesto molto più ampio.

È anche l’osservazione e l’insieme delle cure e delle attenzioni che un giardino richiede, a renderlo un vero e proprio laboratorio didattico.

Qui, ancora più che in casa, va tenuto un certo ordine, anche per esaltare la bellezza della natura (oltre che per questioni di sicurezza).

Allora ecco un sistema bello, economico e a misura di bambino per conservare gli attrezzi da giardino.

Figura 1: Pallet per conservare gli attrezzi da giardino. Fonte: Pinterest.

Certo, un posto riparato permetterà di conservare l’attrezzatura più a lungo.

Figura 2: Scaffale basso con copertura impermeabile. Fonte: Pinterest.

Figura 3: Scaffale basso per esterno. Fonte: Pinterest.

Anche se gli attrezzi più pericolosi vanno comunque tenuti sotto chiave, così da non temere la minima distrazione.

Figura 4: Scaffale porta attrezzi da giardino. Fonte: Pinterest.

I dislivelli costituiscono occasioni di sviluppo psicomotorio, purché calibrati in base all’età e alle abilità del bambino.

Figura 5: Percorsi per bambini da giardino. Fonte: Pinterest.

Figura 6: Basi di tronchi d’alberi numerate. Fonte: Pinterest.

Figura 7: Percorsi per attività bambini/ragazzi. Fonte: Pinterest.

Quindi ok alle casette sull’albero, sogno di ogni bambino, purché convenientemente protette con parapetti, ringhiere o reti.

Figura 8: Casetta in legno per bambini. Fonte: Pinterest.

Figura 9: Casetta in legno per bambini. Fonte: Pinterest.

Circondarle con un prato morbido o con una pavimentazione antiurto può rendere più lieve l’atterraggio di una eventuale caduta.

Se hai delle vasche con dell’acqua, proteggi anche quelle dalle cadute accidentali, o rendile inaccessibili.

Figura 10: Rifugio d’ombra per bambini con piscinetta a scomparsa. Fonte: Pinterest.

I bambini piccoli rischiano di annegare anche in 20 cm d’acqua, perché non ancora in grado di padroneggiare il movimento acquatico o di gestire un’emergenza.

Tuttavia, anche l’acqua è un elemento che favorisce relax, ma anche molto il gioco.

Per cui un compromesso potrebbero essere dei giochi d’acqua da costruire insieme, come questi:

Figura 11: Parete sonora con giochi d’acqua per bambini. Fonte: Pinterest.

Da usare con parsimonia data la carenza d’acqua in estate, ma che anche in inverno possono amplificare i suoni della pioggia.

Volendo si potrebbe anche pensare ad una parete della musica, come questa:

Figura 12: Parete attrezzata per la musica. Fonte: Pinterest.

In fine, crea una zona d’ombra dove giocare o che comunque sia protetta sia d’estate sia d’inverno.

Figura 13: Rifugio per bambini con piscina di sabbia a scomparsa. Fonte: Pinterest.

Una zona dove potervi rilassare insieme!

Figura 14: Area relax bambini. Fonte: Pinterest.

Figura 15: Rifugio da giardino per bambini. Fonte: Pinterest.

Figura 16: Rifugio da giardino per bambini. Fonte: Pinterest.

Meglio ancora se l’ombra è creata da elementi naturali come piante rampicanti o alberi.

Figura 17: Rifugio d’ombra sotto struttura per rampicanti. Fonte: Pinterest.

Figura 18: Rifugio d’ombra sotto struttura per rampicanti. Fonte: Pinterest.

Figura 19: Zona relax in giardino sotto ombra d’albero. Fonte: Pinterest.

Il modo migliore per rilassarsi insieme si raggiungerebbe con un’altalena.

Un’altalena o semplicemente un dondolo sono il sistema più naturale per rilassare un bambino (e chiunque altro) oltre che un intramontabile elemento d’arredo anche per l’indoor.

Figura 20: Bambina su altalena di fiori. Fonte: Pinterest.

Figura 21: Altalena boho su struttura in legno. Fonte: Pinterest.

Figura 22: Altalena boho su struttura in legno. Fonte: Pinterest.

Figura 23: Bambina su altalena in giardino. Fonte: Pinterest.

Figura 24: Bambino che dorme su altalena bassa in giardino. Fonte: Pinterest.

CHE COSA NON PUÒ MANCARE

  • Sicuramente non può mancare un piccolo orto, per sviluppare concentrazione e pazienza.

Figura 25: Piccolo orto domestico. Fonte: Pinterest.

Figura 26: Piccolo orto domestico verticale. Fonte: Pinterest.

Figura 27: Piccolo orto con bambini. Fonte: Pinterest.

Figura 28: Piccolo orto verticale. Fonte: Pinterest.

Figura 29: Piccolo orto verticale con portavasi a uncinetto. Fonte: Pinterest.

Figura 30: Piccolo orto verticale su vecchi bancali. Fonte: Pinterest.

Figura 31: Piccolo orto verticale su struttura in legno. Fonte: Pinterest.

Figura 32: Piccolo orto verticale realizzato con pallet. Fonte: Pinterest.

Anche qui lo spazio non è un limite, ma un trampolino di lancio per la fantasia.

  • I percorsi sensoriali arricchiscono il bambino di esperienze.

E l’esperienza è la base del sapere, della conoscenza e di una fanciullezza che avrà sempre meno bisogno di rimproveri.

Figura 33: Piccolo giardino sensoriale. Fonte: Pinterest.

Figura 34: Piccolo percorso sensoriale per bambini. Fonte: Pinterest.

Figura 35: Piccolo percorso sensoriale per bambini. Fonte: Pinterest.

Figura 36: Piccolo percorso sensoriale per bambini. Fonte: Pinterest.

Figura 37: Piccolo percorso sensoriale per bambini. Fonte: Pinterest.

La sabbia è l’elemento di manipolazione preferito dai bambini di qualunque età.

Per me non dovrebbe mancare né in giardino né in casa, dove può essere sostituito con farine varie.

I bambini ne sono attratti al punto da dedicarci davvero tanto tempo, a vantaggio delle loro motricità fine e della loro fantasia, e a vantaggio dei genitori che possono ritagliarsi un po’ di tempo prezioso.

E poi, in un certo senso, la sabbia sporca meno del terreno 😁

Di idee ce ne sono tantissime, ma vi mostro quelle che mi hanno ispirata durante le mie ricerche, e di certo potranno ispirare anche voi.

Figura 38: Piccolo playground attrezzato con lavagna e sabbia. Fonte: Pinterest.

Figura 39: Piccolo playground di sabbia a scomparsa. Fonte: Pinterest.

Figura 40: Piccolo playground di sabbia a scomparsa. Fonte: Pinterest.

Figura 41: Piccolo playground di sabbia a scomparsa. Fonte: Pinterest.

Figura 42: Piccolo playground attrezzato con sabbia a scomparsa. Fonte: Pinterest.

Figura 43: Piccolo playground di sabbia a scomparsa. Fonte: Pinterest.

Figura 44: Piccolo playground di sabbia a scomparsa realizzato con vecchi bancali. Fonte: Pinterest.

Figura 45: Piccolo rifugio per bambini con sabbia a scomparsa. Fonte: Pinterest.

Figura 46: Piccolo rifugio per bambini con sabbia a scomparsa. Fonte: Pinterest.

Figura 47: Piccolo rifugio per bambini con sabbia a scomparsa a forma di barca. Fonte: Pinterest.

Figura 48: Piccolo rifugio per bambini con sabbia a vista e zona d’ombra. Fonte: Pinterest.

Figura 49: Playground per bambini con sabbia a scomparsa. Fonte: Pinterest.

  • Per molti il giardino è sinonimo di barbecue ed esistono molte soluzioni originali e compatte, così da accontentare anche chi ha un giardino molto piccolo.
    Le soluzioni richiudibili sono anche quelle più sicure, prestando attenzione a non richiuderle subito dopo aver spento il fuoco, ma assicurandosi che la temperatura si sia abbassata.

Figura 50: Zona barbecue/cucina a scomparsa. Fonte: Pinterest.

Figura 51: Zona barbecue/cucina a scomparsa. Fonte: Pinterest.

Figura 52: Zona barbecue a scomparsa. Fonte: Pinterest.

  • Resta sempre importante coinvolgere i bambini nelle attività quotidiane, nelle attività domestiche, così come quelle del giardino e tutte le attività annesse.
    Per esempio, per quanto riguarda i panni da asciugare (quando non si usa l’asciugatrice).

L’ideale sarebbe avere un arredo dedicato, a misura di bambino, però…

Figura 53: Stendino basso per bambini. Fonte: Pinterest.

…ci sarebbero delle soluzioni salvaspazio, come queste soluzioni richiudibili, che possono essere utilizzate anche dai più piccoli nella parte più bassa.

                 Figura 54: Stendino a parete a diverse altezze. Fonte: Pinterest.                                                    Figura 55: Stendino a parete richiudibile. Fonte: Pinterest.

Figura 56: Stendino richiudibile freestanding. Fonte: Pinterest.

Chiaramente la scelta dipenderà dalle esigenze specifiche della famiglia e dello spazio effettivamente disponibile.

Se tra tutto questo resta ancora un posticino, si potrebbe scegliere di cimentarsi nella realizzazione di una piccola cucina per bambini, o comunque un posto dove poter manipolare acqua e sabbia senza sporcare troppo.

Figura 57: Cucina da esterno per bambini ricavata da cassette e pallet in legno. Fonte: Pinterest.

Figura 58: Cucina da esterno per bambini ricavata da tronchi d’albero e legno di recupero. Fonte: Pinterest.

Figura 59: Cucina da esterno per bambini ricavata da vecchi arredi. Fonte: Pinterest.

O creare una piccola officina per bambini…

Figura 60: Cucina da esterno per bambini in legno. Fonte: Pinterest.

…o ancora un lavaggio…

Figura 61: Autolavaggio da esterno per bambini ricavato da vecchi bancali. Fonte: Pinterest.

…o dove “pesare”, “cucinare” e “vendere” i prodotti dell’orto tramite il cosiddetto gioco dei ruoli, tanto amato dai bambini.

                 Figura 62 – 63 – 64: Attrezzatura per la pesa e la cottura da gioco per bambini ricavati da oggetti di reimpiego. Fonte: Pinterest.

Adesso vivrete più serenamente il vostro giardino?

Se hai domande, scrivi qui sotto il tuo commento e ti risponderò personalmente!

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UN TAVOLO PER TUTTI

In una casa piccola spesso il tavolo da pranzo neanche ci sta, per cui, quando c’è, conviene che sia un tavolo per tutti!

Una questione di spazio, sì, ma il pranzo o la cena con la famiglia riunita tutta intorno ad uno stesso tavolo diventa anche un rituale fondamentale per l’educazione dei più piccoli, fin dallo svezzamento.

Come sai non sono psicologa né educatrice, ma per progettare una sala da pranzo perfetta per bambini (e adulti), parto da alcuni principi base della teoria montessoriana.

I PRINCIPI BASE

Uno dei fondamenti del metodo Montessori è quello di lasciare il bambino libero di sperimentare.

Il processo di apprendimento è basato sull’errore e sul successo, per cui non serve che qualcuno gli dica che sta sbagliando.

Lo nota già dal risultato: se non è quello desiderato, deve modificare qualcosa.

In tutto questo l’adulto, osservando il comportamento e gli interessi del bambino, adatta l’ambiente (sia quello fisico sia quello sociale) per creare le giuste condizioni al suo personale percorso di apprendimento.

Allo stesso tempo, anche il bambino osserva gli adulti: i nostri comportamenti e le nostre azioni fanno più scuola di tutto quello che possiamo dire o raccontare.

Siamo i loro modelli di vita, tutto ciò che facciamo verrà presto imitato e acquisito come proprio, in modo naturale.

Perché un tavolo per TUTTI?

Questo già spiega il perché un tavolo per tutti possa sostenere l’educazione a tavola, sia per quello che si fa, cioè mangiare e che cosa mangiare (è dunque il momento di seguire un’alimentazione sana se non lo si fa già) sia per come lo si fa (come impugnare il cucchiaio, come utilizzarlo per portare il cibo alla bocca, come bere al bicchiere senza rovesciare l’acqua, ecc.).

Allo stesso tempo non aspettarti che i risultati siano perfetti sin da subito.

L’abilità richiede esercizio e una serie di errori.

Per cui inizialmente sarà più il cibo che finirà per terra (o in testa e sui vestiti) che quello che effettivamente avrà mangiato; ma soprattutto richiede sperimentazione.

Questo significa che il cibo che finisce per terra, potrebbe non esserci finito sempre accidentalmente, ma con l’intenzione di capire che cosa succede: se si rompe o se si spiaccica sul pavimento, perché cade verso il basso e non verso l’alto, per vedere la tua buffa espressione o per chissà quale altro motivo!

Allora, per evitare le grandi pulizie ad ogni pasto, ti suggerisco superfici facilmente lavabili che possano  agevolarti soprattutto nei primi mesi.

Per esempio, molto utile è il tappetino pappa.

1: Seggiolone evolutivo Leander con tappeto Altramoda.

Questo in foto nello specifico è di altramoda in pelle vegana e gomma naturale, così da poterlo usare serenamente anche come tappeto da gioco.

Il senso di appartenenza che trasmette il condividere lo stesso tavolo è molto importante, oltre che per l’educazione, anche a stabilire un buon rapporto con il cibo.

  • In quanto a educazione, il fatto di non sentirsi un membro esterno e/o speciale lo indurrà più facilmente a rispettare le regole di tutti, per esempio: iniziare a mangiare quando si è tutti a tavola; che il cibo resta a tavola e non lo si porta in giro per casa, sia per rispetto, perché il cibo non va sprecato, sia per ordine e pulizia, ma anche per una questione di sicurezza.
    Si lascia il tavolo solo quando si è finito di mangiare e si fa una cosa per volta: o mangiare o giocare.
  • Per quanto riguarda il rapporto con il cibo, vedere gli altri che gustano ciò che è in tavola tende ad trasmettere fiducia verso ciò che “i grandi mangiano”, perché se lo mangiano loro, e con gusto, vuol dire che è buono e affidabile.Quante mamme mi raccontano di inventarsi di tutto pur di assicurarsi che il proprio bambino si nutra a sufficienza!Ora, considerato che comunque i bambini hanno un innato senso di autoregolazione per la fame e per la sete, che bisogna assecondare e non alterare, consumare regolarmente pasti condivisi (nelle dimensioni e nel formato sicuro per l’età) li porterà ad apprezzare ciò a cui la famiglia è abituata, senza esasperarsi troppo.
    Fidati!

E adesso veniamo a noi: come può uno stesso tavolo andar bene per l’adulto ed essere allo stesso tempo a misura di bambino?

ADATTABILITÀ

Un ambiente confortevole è un ambiente che si adatta alle caratteristiche ed esigenze di chi lo vive.

Banalmente, anche una sedia da ufficio per essere ergonomica deve potersi regolare in altezza e inclinazione.

La difficoltà principale nella scelta di un tavolo che vada bene a tutti, è che la differenza di statura tra adulti e bambini piccoli è notevole, per cui per poter utilizzare un tavolo tutti insieme e nella stessa circostanza, qualcuno deve scendere a compromessi.

LA SEDUTA

La soluzione più confortevole (soprattutto per l’adulto) è quella del seggiolone.

Un seggiolone senza il piano d’appoggio integrato permette al bambino di condividere lo stesso tavolo degli altri commensali.

2: Sedia evolutiva STOKKE

Anche se potrebbe non avere autonomia nel salire e scendere dalla sedia, quanto meno lo farà sentire parte attiva di questo importante momento di convivialità.

3: Sedia evolutiva STOKKE

Una valida risposta a queste esigenze ce la danno le cosiddette SEDIE EVOLUTIVE, che assecondano la crescita del bambino e della sua autonomia.

Queste sedie, infatti, sono così chiamate proprio perché si evolvono insieme ai bambini, accompagnandoli dalla nascita (utilizzate come sdraietta), fino all’adolescenza, quando diventano comode sedie da scrivania.

Un notevole guadagno di spazio, se pensi che cambiando pochi accessori assolve a diverse funzioni; e di denaro, poiché è un investimento che ti accompagna praticamente per la vita, non una scelta circoscritta al periodo dell’infanzia.

4: Sedia evolutiva STOKKE

Proprio per questo vengono progettate con un design pulito ed essenziale che ben si conforma con il resto, senza identificarsi come mero accessorio da bambini.

5: Sedia evolutiva STOKKE e sedia junior AGAM (bianca).

Diverse sono le tipologie. Più noti i modelli della Stokke, ma molti hanno la caratteristica “evolutiva” o comunque adattabile alle diverse altezze.

Qui di seguito alcuni esempi, ma ce ne sono di tanti modelli.

6: Maxi-Cosi Moa seggiolone pappa evolutivo

                

7: Seggiolone evolutivo Nomi.                            8: Seggiolone evolutivo Leander.                                    9: Seggiolone evolutivo Pappy.

                 

  10: Seggiolone growing green Nobodinoz.                      11: Seggiolone evolutivo Safety.                                    12: Seggiolone pappa Yoleo.

Questi si configurano proprio come sedie, per cui per quanto possano regolare l’altezza della seduta, hanno dimensioni che si adattano perfettamente ad un tavolo standard.

Non vanno bene come sgabelli per piano snack, perché troppo bassi.

Esistono tuttavia dei seggiolini indicati proprio per altezze fuori misura.

  13: Seggiolone evolutivo Born up Miffy.

In alternativa si può ricorrere a soluzioni appositamente progettate.

Alcuni seggioloni di questo tipo si configurano come arredi salvaspazio perché trasformabili in più tipologie di arredi per bambini.

Vediamo alcuni esempi.

La torre di apprendimento della Montessori Universet diventa seggiolone pappa, tavolo con sedia e può essere associata ad una rampa da arrampicata/scivolo.

  14: Torre di apprendimento multiuso di “Montessori Universet”.

Altri diventano delle culle…

15: Seggiolone evolutivo di Le Figaro Madame.

16: Lettino mobile Waldin in legno.

…dipende dalle singole esigenze.

IL PIANO

Un tavolo per tutti potrebbe essere un tavolo da pranzo trasformabile in un tavolino da soggiorno, dove poter consumare la merenda tutti insieme. La brevità della merenda ci permette di sedere con loro senza rimetterci troppo la schiena 😅

17: Tavolo artigianale Round.

Il fatto di avere un accesso più comodo, ci permette di coinvolgere il bambino anche nelle attività di apparecchiatura, a versare del thè in una tazza, alla decorazione della tavola stessa con fiori.

Rendere la tavola bella lo educherá alla bellezza, ad associare l’evento a qualcosa di attrattivo. Ad associare la socialità ad un momento piacevole.

18: Tavolo allungabile Fahrenehit di Altacom.

Il tavolo che mi rende più tranquilla è quello tondo/ovale.

19: Loon Peak Arnara solid 1 coffee table.

20: Tavolino trasformabile saliscendi Paris di Compar.

Questa preferenza rende la scelta molto più limitante.

21: Tavolino trasformabile saliscendi Paris di Compar.

22: Tavolino Salotto Trasformabile Allungabile in metallo e ceramica – Gioacco.

23: Tavolo sagomato in legno Robot di Altacom.

E questo non significa che siccome non ha spigoli, il bambino non si farà male, ma sicuramente ne riduce la probabilità e/o la gravità.

24: Tavolo allungabile Fahrenehit Altacom.

In un ambiente piccolo dove spesso bisogna correre di qua e di là, un tavolo senza spigoli è una sicurezza per tutti.

Da quando il nostro piccolo ha iniziato a stare in piedi ed abbiamo eliminato il tavolino trasformabile rettangolare in vetro del nostro soggiorno, le gambe mie e di mio marito hanno meno ferite 😅

Un tavolo trasformabile di questo tipo sarà, dunque, sempre sfruttato e sempre condiviso sia nella versione “bassa” sia in quella ad altezza adulto.

Se lo spazio permette, potete alternare al tavolo da pranzo per i pasti principali, il tavolo per bambini per la merenda.

In questo caso avrete ben due tavoli a misura di tutti, avendo cura di scegliere anche per questi, soluzioni salvaspazio.

Per esempio il tavolino che può essere utilizzato come torre di apprendimento, quello con le sedie ad incastro o quello che nasconde i giochi.

25: Torre montessoriana convertibile.

26: Tavolo Ekine Montessori di Hannun kids.

27: Scrivania Old School di Dream with us.

Non deve essere necessariamente un tavolo per bambini. E’ sufficiente un tavolo basso, a loro misura può essere utilizzato comodamente.

Questo tavolo Maisons du monde è perfetto per i bambini e per gli adulti grazie al suo piano sollevabile, che lo rende anche un ottimo contenitore di giochi, contribuendo a mantenere l’ordine.

28: Tavolino basso con piano sollevabile di Maisons du monde.

Insomma, ce n’è per tutti!

Avevi mai pensato a come questi arredi potessero diventare tuoi alleati nella gestione dei bambini e dei piccoli spazi?

Se hai domande, scrivi qui sotto il tuo commento e ti risponderò personalmente!

CAMERETTA PICCOLA (0 – 6 ANNI)

Di un intero ambiente domestico non c’è nulla di più complesso dell’arredare una cameretta piccola (0 – 6 anni).

La cameretta è di per sé complessa perché deve seguire l’evoluzione del suo piccolo abitante, che, in pochi anni, passa dall’essere neonato, a bambino, adolescente e adulto.

I PRINCIPI BASE

Innanzitutto bisogna partire da 3 principi base:

  1. esigenze;
  2. spazio libero;
  3. sicurezza.

Per capire come arredarla in modo funzionale è bene focalizzarsi su quali esigenze deve soddisfare.

In generale, una stanza per ragazzi si pensa a RIEMPIRLA con letto, comodino, armadio e scrivania, perché tutto sommato sono gli arredi di cui si ha bisogno in età scolare (quindi buona parte della vita dei giovani).

Se, però, stiamo parlando di una cameretta di un/una bambino/a di età prescolare, quindi 0 – 6 anni, le cose cambiano non di poco, proprio perché ci sono tutt’altre esigenze.

Per questa fascia d’età si deve abbandonare il concetto di RIEMPIRE lo spazio, e abbracciare, invece, quello di SVUOTARE.

Una bella sfida, ma, soprattutto quando gli spazi sono ridotti, è fondamentale per la SICUREZZA dei più piccoli, e non solo!

LA TEORIA DI MARIA MONTESSORI

Avere dello spazio libero costituisce principio cardine in particolar modo per i sostenitori, come me, del metodo Montessoriano.
Si tratta di un sistema messo a punto dalla pedagogista Maria Montessori, da cui il nome, che si basa sul principio di indirizzare il/la bambino/a verso una conquista spontanea della propria autonomia.

Un ambiente progettato a misura di bambino/a gli permette libertà di scegliere e agire in modo autonomo, così che non debba ricorrere all’assistenza di un adulto per compiere le azioni più comuni.

SVUOTARE lo spazio, dunque,  per concedere un ambiente più sicuro nella fase di sviluppo e consolidamento delle capacità motorie. Significa rinunciare al superfluo, insegnamento non da poco, anche per i piccolissimi.

Alcune abitudini, per potersi incardinare nella natura del/della bambino/a, è bene trasmetterle fin dalla prima infanzia, e soprattutto attraverso l’esempio, più che con le parole.
Tra queste, al vertice devono esserci ordinepulizia, non solo per una questione di sicurezza, ma anche di salute.

Vediamo, per tanto, come dividere idealmente lo spazio di una cameretta per rispondere alle esigenze del bambino durante la crescita da 0 a 6 anni, pur mantenendo dello spazio libero per garantire lo svolgimento di tutte le attività nella massima sicurezza.

1. ZONA SONNO

La culla/lettino

Esistono culle allungabili che seguono la crescita del/della bambino/a. Comode soluzioni salva – spazio e salva – portafogli!

Figura 1: Culle allungabili per bambini e neonati

I letti montessoriani, oltre ai vantaggi per l’autonomia del/della bambino/a, sono sicuramente più economici.
Consistono, infatti, semplicemente di un materasso poggiato per terra, o tutt’al più su un piccolo rialzo per la rete a pavimento. Sono circondati da tappeti morbidi, così da garantire un approdo in ogni caso sicuro.

Figura 2: Materasso per lettino Montessori. Fonte Pinterest.

Figura 3: Materasso per lettino Montessori. Fonte Pinterest.

Lo stesso letto può essere usato sin dalla nascita con un riduttore, per abbracciare il/la bambino/a in uno spazio ancora molto grande per lui.

Figura 4: Paracolpi per lettino Montessori. Fonte Babymilano

Figura 5: Riduttore ad amaca per lettino Montessori. Fonte Pinterest – Design Therapy.

La poppata

Il letto montessoriano così descritto risulta molto pratico anche per la mamma, che può allattare direttamente qui e farlo addormentare senza correre il rischio di svegliarlo/a nel fatidico passaggio dalle calde braccia di mamma alle fredde lenzuola (anche se in piena estate!), guadagnando anche lo spazio della sedia da allattamento!

Figura 6: Lettino Montessori

Figura 7: Letto capanna. Fonte Pinterest.

Oggi stanno prendendo piede i cosiddetti “letti capanna” che hanno la struttura in legno naturale che richiama proprio quella di una capanna/rifugio, da poter rivestire con tende per creare un momento di gioco creativo (da tenere opportunamente raccolte o comunque in modo ordinato per evitare di rimanerci intrappolati, come talvolta succede con le lenzuola anche a noi adulti).

Figura 8: Letto capanna. Fonte Pinterest

Figura 9: Letto capanna. Fonte Pinterest – my fantasyroom.

Figura 10: Letto capanna. Fonte Pinterest

Figura 11: Letto capanna. Fonte Pinterest – blog myfantasyroom

2. ZONA CAMBIO

Il fasciatoio

Il fasciatoio deve essere stabile, perché i cambi pannolino in molti casi sembrano un vero e proprio duello al più forte! Ne esistono di validi e tutti salvaspazio: da quello a scomparsa a parete a quello che si monta sul lettino tradizionale, dal fasciatoio da bagno a quello che si può montare su un qualunque supporto piano, più comodo se integrato alla cassettiera cui in seguito il/la bambino/a potrà avere accesso autonomo per il cambio vestiti, restando sempre un utile vano contenitore. In fine utilissimo quello portatile.

Figura 12: Fasciatoio a scomparsa a parete. Fonte bricoportale 

Figura 13: Fasciatoio a parete. Fonte Pinterest – blog mylittleroom 

Figura 14: Fasciatoio da lettino. Fonte Pinterest – familynation

Figura 15: Fasciatoio con ampia cassettiera integrata. Fonte Pinterest – Maisons du Monde

L’area fasciatoio con il tempo fungerà soltanto da cassettiera o potrà cedere il posto ad un armadio basso.

Figura 16: Fasciatoio appoggiato su cassettiera. Fonte Pinterest – giovannalotta

3. ZONA GIOCO

Nei primi mesi lo spazio da dedicare al gioco potrà essere occupato da un tappeto attivo con uno specchio flessibile (quindi sicuro) e la cosiddetta palestrina, come primi elementi di stimolazione.

Figura 17: Palestrina. Fonte Pinterest

Volendo si può già inserire qualche mensola o una libreria accessibile al/alla bambino/a, dove siano ben visibili le immagini delle copertine da cui poter riconoscere i libri, non sapendo ancora leggerne i titoli.
In generale i ripiani a giorno fino ai 12 mesi consentono di avere tutto a vista e di avere ben chiara la scelta dei giochi.

Figura 18: Mensole per tenere i giochi a vista. Fonte Pinterest

Ripeto che pochi giochi devono essere a vista. Gli altri possono essere riposti in ceste dai tessuti rigidi o in vimini, non molto profonde così da rendere agevole e sicura l’eventuale ricerca.

Figura 19: Cesta per giochi in rattan. Fonte Pinterest

Figura 20: Ceste per giochi in rattan inserite in mobile a giorno ancora a parete. Fonte Pinterest

Si può proporre la rotazione dei giochi che consiste nel tenere esposti solo alcuni giochi, cambiandone la disposizione a cadenza settimanale, o per riporli periodicamente nella cesta, e poi di nuovo a vista, così che il/la bambino/a ne apprezzi ogni volta stimoli e vantaggi diversi, e li possa sfruttare più a lungo senza annoiarsi.

Quando la noia avrà avuto il sopravvento, sarà giunto il momento di mettere definitivamente via quel gioco.

La rotazione farà sicuramente ridurre il numero di oggetti e di conseguenza aumenterà lo spazio a disposizione, ed anche il vostro portafogli ne gioverà!

Insieme ai giochi si può introdurre qualche oggetto innocuo di uso comune, con cui il/la bambino/a potrà cominciare a familiarizzare, magari inizialmente sotto la supervisione di un adulto, come mollette, cucchiai in legno, colino, ecc.

Oltre tutto, a livello educativo, pochi giochi permettono al/alla bambino/a di stimolare la concentrazione su quello che sta facendo.

Da evitare:

  • La televisione. Un accessorio sconsigliato, se non per un uso strettamente limitato ed insieme ad un adulto; così come praticamente inutili, per questa fascia d’età, risultano pc, tablet e telefono cellulare, nonostante la precocità delle ultime generazioni.
    In futuro la tv si potrà appendere alla parete guadagnando spazio sulla scrivania per un eventuale pc.
  • Le piante. Sebbene la presenza di alcune piante possa conciliarsi con una camera da letto, è sconsigliabile in un ambiente per bambini, poiché rappresentano sempre un elemento di curiosità, il cui approccio va gestito sempre sotto sorveglianza di un adulto, tenuto conto anche della tossicità di alcune piante domestiche se ingerite.

4. ZONA STUDIO

Man mano, dopo il primo anno si inizia a definire con un tavolino da gioco e delle piccole sedie, quella che verso i 6 anni diventerà la zona studio. Ne esistono veramente di ogni tipo, forma e colore, alcuni perfino regolabili in altezza ed inclinazione, così da accompagnare la crescita del/della bambino/a; alcuni tavolini hanno spazi contenitori, altri ancora permettono diverse varianti del piano d’appoggio con attività integrate.

Figura 21: Tavolino per bambini con sedie a scomparsa. Fonte Il laboratorio di Michael

Figura 22: Tavolino con sedie per bambini in stile scandinavo. Fonte Pinterest

Figura 23: Tavolino con sedie per bambini in stile scandinavo. Fonte Pinterest

Figura 24: Tavolino con sedie per bambini. Fonte Pinterest

Figura 25: Area gioco bambini con tavolino con sedie, sacca portagiochi in tessuto e mensole basse. Fonte Pinterest – Jennifer Lucas

Figura 26: Area gioco bambini con tavolino/scrivania e sedia, sacca portagiochi in tessuto e tappeto morbido. Fonte Pinterest – my fantasyroom.

Figura 27: Area gioco bambini con tavolino e sedie, e tappeto in fibra naturale. Fonte Pinterest 

Figura 28: Tavolo multigioco da 1 a 8 anni. MUtable di mukako.

LO STILE

Secondo le indicazioni fin qui riportate, lo stile più idoneo per i più piccoli è lo stile nordico/scandinavo.

Figura 29: Area gioco bambini in stile nordico scandinavo. Fonte Pinterest 

Questo stile, infatti, si contraddistingue per i toni chiari, amici dei piccoli spazi, poiché tendono a restituire una percezione più allargata dell’ambiente.

Grazie all’elevato indice di riflessione permettono, inoltre, di sfruttare meglio la luce naturale, che è quella più confortevole.

In assenza di luce naturale sarà fondamentale quella artificiale per cui si lascia ampio spazio alla fantasia per tutte le forme e colori.

Per i più piccoli sono sufficienti luci a soffitto e piccoli elementi luminosi a batteria che possano rassicurare chi teme il buio della notte o di un improvviso black out.

Figura 30: Lampadario Up di Stazione Luce

Figura 31: Lampada da soffitto Memory di Brokis

Figura 32: Lampada da soffitto Teddy Bear Ceiling Lights di Elle Home Decor.

Figura 33: Lampada Monkey Table di Seletti.

Figura 34: Luce notturna Miffy di Bovouvou.

LE DECORAZIONI

Lo stile scandinavo è aperto all’uso di carte da parati o pitture di fantasia, per cui non sono da escludere anche gli effetti del color block che si può sfruttare anche per una suddivisione più armoniosa delle zone.

Figura 35: Color block a fiocco che evidenzia la zona sonno. Fonte Pinterest.

Figura 36: Color block che evidenzia la zona sonno e le decorazioni da parete. Fonte Pinterest.

Figura 37: Color block che evidenzia la zona sonno e le decorazioni da parete. Fonte Pinterest.

Figura 38: Mensole decorative. Fonte Pinterest – grao de gente.

Figura 39: Color block che evidenzia la zona sonno. Fonte Pinterest.

Figura 40: Color block che divide idealmente gli spazi di fratello e sorella. Fonte Pinterest.

E’ uno stile che predilige il legno naturale, limitando l’uso delle vernici (quelle consentite sono quelle certificate EN71); e le forme della natura per lo più tondeggianti, riducendo notevolmente gli spigoli, che nei piccoli spazi elevano l’indice di pericolosità.

Figura 41: Esempio di stile nordico scandivano in zona giorno che predilige toni chiari, forme naturali, tondeggianti e quindi sicure anche per i più piccoli. Fonte Pinterest.

Figura 42: Esempio di stile nordico scandivano in zona giorno che predilige toni chiari, forme naturali, tondeggianti e quindi sicure anche per i più piccoli. Fonte Pinterest.

RISCHIO RESIDUO

In ogni caso è opportuno guardare con gli occhi di un/una bambino/a per provare ad immaginare tutto ciò che di pericoloso potrebbe incuriosirlo/a e che si dovrà rendere inaccessibile, come le prese di corrente, che vanno nascoste o protette; ricordo, come scritto prima, che vanno protetti anche eventuali gli spigoli, e va impedito l’accesso alle scale, finestre e balconi.

Tuttavia, anche le cadute riservano il loro carattere educativo, purché si riducano al minino i potenziali danni.
A sostegno di questo principio, lo stile scandivano, prediligendo forme e materiali molto naturali, si caratterizza per i pavimenti in parquet e tappeti che attutiscono l’eventuale caduta.

Figura 43: Esempio di area gioco in stile nordico scandivano che predilige forme naturali, tondeggianti, e materiali come il legno del parquet e tessuti atossici. Il tappeto insieme al parquet attutisce maggiormente le eventuali cadute (rispetto per esempio ad un marmo o ad un gres). Fonte Pinterest.

Figura 44: Esempio di area gioco in stile nordico scandivano che predilige forme naturali, tondeggianti, e materiali come il legno del parquet e tessuti atossici. Il tappeto insieme al parquet attutisce maggiormente le eventuali cadute (rispetto per esempio ad un marmo o ad un gres). Fonte Pinterest.

Quali sono, invece, le tue principali preoccupazioni rispetto alla stanza del/della tuo/a bambino/a?

Se hai domande, scrivi qui sotto il tuo commento e ti risponderò personalmente!