CASA SICURA PER UNA CRESCITA SERENA E INDIPENDENTE

CASA SICURA PER UNA CRESCITA SERENA E INDIPENDENTE

Una casa sicura per una crescita serena e indipendente è il punto di partenza di ogni famiglia e di ogni futuro adulto di successo.

Dove per me il successo non vuol dire solo fama e celebrità.

Una casa che non garantisce sicurezza, ti porterebbe ad avere difficoltà a distogliere lo sguardo dai tuoi bambini mentre scorrazzano per casa.

E questo creerebbe un ambiente tossico.

Tossico per te che non riusciresti a raggiungere il giusto livello di serenità.

Perché ti ritroveresti a ripetere continuamente “lascia quello, non toccare quell’altro, fai fare a me ché è pericoloso“.

E tossico per i tuoi bambini che in questo clima non potrebbero raggiungere il giusto livello di autonomia.

Infatti, vedendo quasi solo ostacoli intorno a loro, rischiano di perdere il giusto equilibrio fra ciò che è concesso e ciò che è proibito.

Ai loro occhi tu diventeresti quella figura che vuole ostacolare.

Non sentendosi accolti nel loro processo di sperimentazione e, non sentendosi compresi in generale, il vostro rapporto ne risulterebbe compromesso.

Lo spiego ampiamente nella mia guida gratuita “Metti la tua casa al sicuro per i tuoi bimbi” che puoi scaricare cliccando qui.

Figura 1: Immagine scattata da Mikhail Nilov, pexels.

La casa è il nostro rifugio, dove ognuno di noi vorrebbe poter trovare un po’ di pace dalle tempeste che, in un modo o nell’altro, si combattono fuori.

Allora, perché i genitori siano sereni ed i bambini possano sentirsi a proprio agio da diversi punti di vista, mettiamo in sicurezza la casa!

Figura 2: Immagine scattata da Jessica West, pexels.

Una casa sicura per una crescita serena e indipendente. Da dove cominciare?

Si inizia sempre dalle situazioni che possono portare conseguenze più gravi, come può essere un’intossicazione da prodotti per la pulizia o da farmaci, o l’ostruzione delle vie aeree, tagli, e così via.

Anche se i tuoi bambini ancora non camminano, basta semplicemente che sappiano gattonare per essere esposti a questi rischi.

Tendenzialmente le stanze più pericolose sono il bagno e la cucina.

Le stanze più pericolose: il bagno e la cucina.

Puoi scegliere di creare delle zone NO, ma non è così semplice, oltre che può essere controproducente vietare completamente l’accesso ad alcune stanze.

Per esempio, il bagno è una di quelle stanze dove prima o poi in qualche modo i bambini dovranno avere accesso.

Il bagno.

Figura 3: Immagine scattata da Karolina Grabowska, pexels.

Allora, per prima cosa, tutti i prodotti per la pulizia devono essere riposti in uno scaffale alto, che i bambini non possano raggiungere in NESSUN MODO, neanche con l’aiuto di sedie o sgabelli.

Figura 4: Immagine scattata da Ron Lach, pexels.

Se non c’è un posto adatto, puoi utilizzare una scatola con serratura per la conservazione dei farmaci, così che i bambini non abbiano modo di aprirla.

In realtà, al di là di questo, io personalmente per ridurre questo tipo di rischi cerco di usare prodotti naturali per la pulizia quotidiana, come aceto e bicarbonato, che in generale sono più sicuri per tutti, anche per l’ambiente.

Tuttavia, qualche prodotto più aggressivo e tossico lo si può trovare anche a casa mia (e in quelle di tutti immagino).

Stesso discorso si può fare per i prodotti di bellezza, lacca per capelli, schiuma da barba, colluttorio ecc.

O per le medicine.

Figura 5: Immagine pexels, pixabay.

Anche gli integratori, per quanto possano essere percepiti come innocui, se ingeriti superando le dosi consigliate, possono avere effetti collaterali, soprattutto nei bambini.

E non è l’unico rischio.

C’è da considerare anche il soffocamento per via della struttura e della composizione delle capsule.

In realtà per eliminare questo rischio si dovrebbero eliminare TUTTI gli oggetti piccoli, che siano giocattoli o altro, o anche che si tratti di piccole parti staccabili da altri oggetti.

Ecco perché, a conclusione di queste osservazioni, per tutti questi elementi bisogna individuare un posto idoneo.

C’è un modo semplice per stabilire quali oggetti si possono ritenere sicuri per le dimensioni e, quindi, avere il via libera in casa.

Basta un rotolo di carta igienica già consumata!

Sì, hai capito bene!

Prendine uno e prova a infilarci dentro l’oggetto che ti dà preoccupazione.

Se ci passa, vuol dire che può entrare facilmente anche nella bocca di un bambino e restarci “incastrata”.

Se, al contrario, è troppo grande per attraversarlo, allora puoi stare tranquilla, ma controlla che non abbia componenti che possano staccarsi e attraversare il rotolo (e quindi la bocca dei bambini).

Con questo metodo bisognerebbe passare in rassegna ogni stanza e ogni ambiente frequentato dai piccoli.

Altri rischi tipici del bagno sono le parti elettriche.

Le prese dovrebbero essere poste ad una distanza tale da evitare gli schizzi d’acqua.

Tuttavia, sarebbe ancora meglio pensare a soluzioni non a vista, sia per una questione di sicurezza sia per una questione estetica.

Figura 6: Immagine scattata da Cottonbro Studio, pexels.

Anche perché un ambiente con meno cavi in giro è più ordinato e, di conseguenza, ancora più sicuro.

Tutto questo incide anche sul benessere mentale e fisico.

La cucina.

Figura 7: Immagine scattata da Elina Fairytale, pexels.

Il pericolo elettrico si ripresenta in cucina insieme agli elettrodomestici, ma è solo uno tra i tanti problemi.

Ecco perché spesso si fa prima a renderla la stanza proibita ai più piccoli.

La questione si fa, però, più complicata in caso di open space, soluzione ricorrente nelle piccole case (e non solo).

Anche nella mia ho adottato questa distribuzione, ma abbiamo istituito come regola quella di trasformare la cucina come zona NO per i bambini quando mamma e papà stanno cucinando.

A meno che non si decida di cucinare insieme utilizzando la torre di apprendimento e con le dovute accortezze.

Tuttavia, anche nella zona cucina abbiamo identificato un angolo che sia sempre accessibile ai bambini, dove possono prendere autonomamente snack già pronti, acqua e accessori vari.

Inizialmente avevamo comprato dei blocchi di sicurezza per i cassetti (per esempio quelli delle posate) senza, però, mai utilizzarli optando per una soluzione più a misura di bambini.

Per esempio, abbiamo tolto dal cassetto delle posate, alla portata dei bambini, coltelli affilati, forbici da cucina e simili (anche se ci sono attrezzi tra questi che lasciamo usare sotto nostra stretta sorveglianza, come il pelapatate, la macchina del caffè ecc. ).

In questo modo hanno libero accesso a tutto il resto, come forchette, coltelli poco taglienti e pentole, tutto quello che può essere usato in modo innocuo, ma comunque con uno scopo, come quello di apparecchiare la tavola per i pasti.

Figura 8: Immagine scattata da Castorly Stock, pexels.

Altra fonte di pericolo sono i fuochi e il forno, per i quali esistono protezioni per impedirne l’apertura o barriere per evitarne l’accesso.

Meglio ancora se si progetta la posizione del forno più alta, così che sia più difficile arrivarci per i bambini ed è anche più comoda per chi lo usa.

La stanza più frequentata: il soggiorno.

Figura 9: Immagine scattata da Gustavo Fring, pexels.

Spesso è proprio il soggiorno la vera e propria area giochi dei bambini, dal momento che in genere è qui che si trascorre la maggior parte della giornata.

Per cui è ancora più importante che si possano muovere liberamente e anche tu possa trascorrere del tempo in relax sul divano mentre loro giocano tranquilli.

Per questo propongo di scegliere a monte arredi dalle forme poco spigolose con materiali altrettanto morbidi come legno, sedie imbottite, tappeti, cuscini e così via.

Eviterei materiali come metalli e vetri, per quanto possibile.

In realtà quando ho progettato la casa in cui viviamo non ho pensato a tutto questo, per la mia visione completamente distaccata dal loro mondo, come avrai letto dalla mia story.

Per cui senza pormi troppi problemi, se non quello dello spazio, acquistai il mio bel tavolino trasformabile con ripiano in vetro, quattro begli spigoli appuntiti e gambe in metallo.

I paraspigoli?

Ne ho acquistati di diverse tipologie, ma i loro adesivi non hanno lunga vita.

Li trovi più spesso sul pavimento che dove dovrebbero essere.

É vero, urtare qualche volta ad uno spigolo può essere educativo, ma anche molto doloroso.

E dover prestare attenzione a qualunque movimento in uno spazio stretto e PIENO di situazioni dove potersi fare male diventa stressante.

Un po’ come se tu dovessi muoverti in uno spazio angusto cinto di rose.

Sì, bello, ma ti pungi in continuazione ad ogni movimento, per quanto tu possa prestare attenzione.

Lo stesso vale per tutti i “gingilli” di vetro, porcellana o materiali che potrebbero infrangersi e diventare, di conseguenza, pericolosi.

Anche qui è valido tutto quello di cui ho scritto sulle altre stanze, cioè:

  • coprire le prese di corrente inutilizzate;
  • nascondere i cavi elettrici (grazie ad arredi con gli attacchi integrati o anche semplicemente con dei passacavi.

Assicurati, inoltre, che tutti gli arredi siano ben fissati alle pareti, perché se il bambino pensa di raggiungere un oggetto arrampicandosi su uno scaffale, questo potrebbe ribaltarsi con tutto il carico che contiene.

E qui ne ho viste di conseguenze molto gravi!

Discorso analogo si può fare per le tende, dove per altro i bambini possono rimanervi incastrati, nel tessuto stesso o nei laccetti reggitende.

In generale elimina tutti i fili più lunghi di 20 cm (inclusi quelli delle tende).

Anche i tappeti devono essere antiscivolo e, chiaramente, come per tutti i materiali, che siano di qualità.

Considerazioni analoghe si possono fare per la zona notte.

Zona notte.

Figura 10: Immagine pexels.

Qui i rischi principali sono legati molto più alla salubrità dell’aria che agli arredi.

In generale, tutte le stanze vanno fatte arieggiare frequentemente, ma in particolare la camera da letto dove si consuma molto ossigeno per diverse ore consecutive.

E dove tendenzialmente c’è l’armadio con i vestiti che raccolgono polvere e tutto quello che portiamo da fuori, come il fumo di sigaretta che rimane impregnato non solo nei vestiti ma nell’intero ambiente, considerato tra le principali cause di SIDS (Sudden Infant Death Syndrome).

Ad ogni modo, venendo agli arredi, il letto stesso può essere un pericolo, soprattutto per i neonati.

Si cerca di renderli quanto più carini e accoglienti, ma in realtà è che di notte c’è un basso livello di controllo e di attenzione.

Per cui risulta più difficile riuscire ad accorgersi che il neonato sia rimasto incastrato tra i peluches che gli impediscono di respirare, nel paracolpi o nelle comuni coperte.

Anche per i bambini più grandicelli, il paracolpi può diventare un trampolino di lancio per superare le barriere dei lettini tradizionali.

In conclusione il lettino deve essere libero, il più minimal possibile, solo con il necessario per dormire.

Meglio ancora se per i neonati, anziché le classiche coperte, si usano i sacchi – nanna, che tengono i bambini alla giusta temperatura assicurando sempre il volto scoperto.

Un altro punto dolente, infatti, è proprio la temperatura della stanza e la tendenza ossessiva dei genitori a coprire, piuttosto che a cercare di interpretare le reali esigenze dei bambini, che in molti casi coincidono con le nostre.

Più è essenziale il letto, prima i bambini saranno portati al rilassamento e, quindi, all’addormentamento.

Si possono evitare le sbarre dei lettini tradizionali dal momento in cui i bambini iniziano a tirarsi su da soli, purché non si allontanino dal pavimento per circa 20 cm.

Si può provvedere anche ad un tappeto morbido da posizionare subito d’avanti al letto, così che anche se durante il sonno i bambini dovessero rotolare, si trovano quasi a livello del pavimento e comunque su un tappeto altrettanto morbido.

Questo li aiuterà ad apprendere i limiti del letto e, soprattutto, ad avere la possibilità di spostarsi senza correre rischi e venire a cercare autonomamente mamma e papà in caso di necessità.

È importante in ogni caso che abbiano un proprio letto, un proprio posto per dormire, che sia separato da quello dei genitori, perché anche questi ultimi non siano responsabili di spiacevoli incidenti durante il sonno.

Altre situazioni che richiedono attenzione: scale – finestre – balconi.

Altre situazioni che richiedono attenzione: le scale.

Non tanto quelle che portano verso l’alto, quanto quelle che portano al piano di sotto.

É una competenza che i bambini devono acquisire soprattutto in una casa disposta su più piani, ma i cancelletti ti possono aiutare a controllare i momenti in cui puoi esserci tu a monitorare.

La scala in sé per essere sicura deve rispettare determinati requisiti.

Per esempio scegliere solo montanti verticali, che rendano più complicato ai bambini arrampicarsi e scavalcarli.

Gli stessi montanti devono essere distanti non più di 8-10 cm per evitare che i bambini si possano affacciare con il rischio di rimanere con la testa incastrata.

A te magari possono sembrare situazioni assurde o anche esagerate, ma ti assicuro che sono tratte da fatti realmente accaduti.

Altre situazioni che richiedono attenzione: balconi.

Questi richiedono le stesse accortezze citate per le ringhiere delle scale.

Meglio se si tratta di parapetti.

In ogni caso l’altezza minima deve essere di 1.10 m.

Richiedono sicuramente un’attenzione maggiore rispetto alle scale interne, dal momento che la caduta qui fuori potrebbe avvenire da un’altezza più importante e dal momento che sul balcone, come sul terrazzo, ci sono arredi che possono favorire “l’arrampicata”.

É necessario tenere sempre la porta di accesso chiusa a chiave a questi spazi quando non è possibile avere una sorveglianza costante.

Per stare più tranquilli si possono installare le reti zincate anti torsione, pensate proprio per la sicurezza dei bambini e degli amici a quattro zampe d’appartamento.

Altre situazioni che richiedono attenzione: le finestre.

Anche queste possono destare la stessa preoccupazione di balconi e terrazzi lì dove non ci sono inferriate.

Diversamente anche qui si potrebbero installare le reti zincate per i bambini, oppure i limitatori di apertura delle finestre.

In conclusione abbiamo visto che…

  • Avere una casa sicura rende più sereni genitori e bambini, garantendone uno sviluppo autonomo;
  • Ci sono ambienti più pericolosi di altri, per cui è necessario partire dalla messa in sicurezza di quelli;
  • In ogni caso è necessario passare in rassegna tutte le stanze, perché molte volte si insidiano rischi dove non pensiamo;
  • É bene fare una progettazione idonea a monte, con gli arredi più indicati, ma ciò non toglie che è possibile apportare successivamente delle modifiche;
  • Bisogna rivedere la sicurezza della casa in base agli sviluppi dei bambini.

Per un maggiore approfondimento della tematica, ti ricordo di scaricare la mia guida gratuita “Metti la  tua casa al sicuro per i tuoi bimbi“. 91 pagine in cui ti spiego passo passo come fare spazio, come scegliere arredi sicuri e, poi, come disporli in modo sicuro. Come facilitare la pulizia e tanto altro! Puoi scaricarla cliccando qui.

Quali sono gli altri timori che turbano la tua serenità con i bambini in casa?

Se hai domande, scrivi qui sotto il tuo commento e ti risponderò personalmente!

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