PERCHÉ UNA CASA A MISURA DI BAMBINI

PERCHÉ UNA CASA A MISURA DI BAMBINI

Perché preoccuparsi per una casa a misura di bambini, quando ci sono preoccupazioni più importanti cui pensare, come la rata del mutuo o dell’affitto, lo spazio che non basta mai e tanto altro?

Figura 1: Immagine scattata da Liza Summer, pexels.

È vero, ci sono situazioni che ci obbligano a rivedere le nostre priorità.

Tuttavia, una casa a misura di bambini è da considerarsi probabilmente l’aspetto più importante da valutare.

Una casa a misura di bambini è una casa che si prende letteralmente cura della crescita dei tuoi figli e di un loro sano sviluppo emotivo, psicologico, intellettivo e motorio.

Figura 2: Immagine scattata da Alex Green, pexels.

Il mutuo prima o poi si estingue, e tutto in qualche modo si risolve.

Insomma, c’è sempre una soluzione a tutto!

Le basi per una sana crescita, invece, si pongono una volta sola e segnano per sempre la loro esistenza.

La casa ha bisogno in ogni caso di un progetto affinché sia davvero funzionale e armoniosa e per non ritrovarti a spendere molto di più di quello che avevi previsto.

Così come in ogni caso dovrai arredarla.

Tanto vale farlo pensando ai tuoi figli.

In che modo una casa a misura di bambini ne influenza lo sviluppo?

Una casa a misura di bambini è una casa che include spazi e arredi pensati per loro: piccoli perché possano maneggiarli senza difficoltà e leggeri perché possano spostarli da soli (anche quelli solitamente più pesanti come tavoli e sedie).

Si ragiona, cioè, in prospettiva di un ambiente dove i bambini possano agire da soli.

Figura 3: Immagine scattata da Tatiana Syrikova, pexels.

Lo scopo non è quello che i genitori possano toglierseli di torno, ma di offrire un maggiore ventaglio di esperienze, assecondando le proprie inclinazioni.

Senza qualcuno che indichi loro una strada, ma piuttosto che li accompagnino a individuare la propria.

Figura 4: Immagine scattata da Vlada Karpovich, pexels.

Quante volte hai sentito dire o hai detto che i bambini di oggi sono anni luce più avanti di quelli che eravamo noi?

Hai mai trovato una risposta?

Io ho trovato questa:

Ancora trent’anni fa (e oltre) si seguivano metodi educativi molto autoritari, che si fondavano sul principio che i bambini dovessero obbedire agli ordini dei genitori o comunque degli adulti.

In realtà, vedo ancora molti genitori di oggi che seguono i vecchi principi.

Senza lasciare loro spazio di espressione.

Oltre al fatto che la mentalità in generale era più chiusa e molte possibilità non erano neppure concepibili come probabili soluzioni.

Questo modo di fare, non solo pone un freno alla libertà di pensiero e alla capacità di trovare alternative in situazioni complesse, ma nel corso degli anni ha provocato non pochi casi di disturbi psicologici ed emotivi.

Dai più lievi, come la difficoltà di uscire dalla propria zona di confort o il bisogno di affetto, che spesso evolvono in episodi di stalking, fino ad arrivare all’omicidio.

Fenomeni di esplosioni d’ira che portano a scontri accesi per motivi futili.

Queste problematiche lasciano intendere che c’è un problema di fondo generalizzato che, certo, esula dalla sola organizzazione della casa, riguardando ambiti molto più estesi, ma sicuramente questa ne rappresenta un irrinunciabile punto di partenza.

Quest’idea è stata alla base degli studi di una famosa pedagogista, Maria Montessori, nota ancora oggi per le sue scoperte.

Alla base poneva proprio un ambiente a misura di bambini, riferendosi non solo allo spazio fisico ma anche a quello affettivo.

Figura 5: Immagine scattata da Ron Lach, pexels.

Maria Montessori studiò che l’educazione dei bambini deve avvenire attraverso l’interazione di 3 soggetti: l’adulto, l’ambiente e il bambino.

Non c’è più l’adulto che impone il suo modo di vedere le cose o che cosa studiare, ma li arricchisce di una terza componente: l’ambiente.

L’ambiente che comunque viene predisposto dall’adulto, ma saranno poi i bambini a scegliere quali aspetti coglierne.

Così da garantire un tipo di apprendimento sempre diverso, che si modella sugli interessi e le propensioni di ogni bambino.

Infatti, in un ambiente dove i bambini possono agire senza l’aiuto vincolante dei genitori possono:

  • essere liberi di scegliere l’attività da svolgere;
  • riconoscere autonomamente un eventuale errore commesso e prenderne coscienza.

Per esempio:

Se versando dell’acqua in un bicchiere ne cade un po’ sulla tovaglia, il fatto che si bagni dimostra che c’è stato un errore.

Questo lascia intendere che il gesto deve essere corretto fino ad averne completa padronanza.

Dunque, l’ambiente è maestro, e supporta l’adulto.

Perché un ambiente che favorisce l’autonomia, e che pone di fronte a degli errori, viene visto come un vantaggio per la componente emotiva e intellettiva dei bambini?

Per diversi aspetti.

  1. In questo modo si alimenta l’autostima dei bambini, dando loro la possibilità di accedere in autonomia a qualunque attività. Avrai notato che spesso i bambini sono letteralmente affascinati da quello che facciamo e usiamo noi adulti, arrivando a mostrare molto più interesse verso le nostre attività piuttosto che nei confronti di un loro gioco. Semplicemente perché vogliono sentirsi parte del nostro mondo.Non vogliono essere confinati ad attività irreali che non li vedono raggiungere alcuno scopo concreto.
  2. Coinvolgendoli in attività quotidiane, in base alle competenze acquisite, non solo la loro autostima ne sarà piacevolmente nutrita, ma si sentiranno davvero parte integrante della famiglia svolgendo un ruolo rilevante. Questa convinzione tenderà a radicarsi in ogni ambito, in quanto impareranno a riconoscere il proprio valore come persone e riconoscendo il loro ruolo di individui appartenenti ad una società
  3. Saranno portati a padroneggiare certe abilità che oggi ci sorprendiamo a veder attribuire a dei bambini piccoli (come un bambino di 2 anni che sa infilarsi le scarpe e vestirsi da solo).Infatti, l’attività, il fare o il tentare di fare qualcosa, anche (e soprattutto) sbagliando, attiva la parte intellettiva che cerca soluzioni. Oltre ad affinare movimenti e gesti.L’intervento dell’adulto deve avvenire solo nel momento in cui i bambini mostrano senso di inadeguatezza e frustrazione.Finché, invece, nonostante l’errore, risultano calmi e concentrati, allora non bisogna ASSOLUTAMENTE intervenire, per non interrompere i loro moti interni.

Figura 6: Immagine scattata da Ketut Subyanto, pexels.

Questo è un vantaggio anche per i genitori?

Certo! Per quanto siano sempre indispensabili pazienza e impegno.

Molte volte è più una incapacità dei genitori non intervenire di fronte ad una difficoltà dei figli, piuttosto che motivarli a insistere.

Ci viene naturale sostituirci a loro. Sembra essere la soluzione più facile e più veloce per tutti.

Predisporre la casa a misura di bambini, permette di guadagnare tempo in questo senso, perché i piccoli avranno modo di esercitarsi in ogni momento della giornata, quando si sentiranno più disposti a svolgere un’attività, così da avere il tempo necessario per prenderne padronanza.

Agire senza l’aiuto dell’adulto è il primo istinto dei bambini e sono questi a stabilire i tempi di cui hanno bisogno. Per questo è bene assecondare il loro istinto e aiutarli a fare da soli.

Questa situazione porta un vantaggio di tempo per l’adulto, perché sfrutta anche i cosiddetti moti interni, cioè impulsi da cui sono spinti i bambini verso una precisa attività, che è proprio quella di cui hanno bisogno in quel momento per affinare o acquisire una conoscenza o una competenza.

E sono proprio questi i momenti in cui il loro livello di apprendimento è al massimo potenziale.

Allora quella che sembrerà una perdita di tempo iniziale, si rivelerà un investimento, perché i bambini diventano più facilmente autonomi e anche i genitori ne risulteranno agevolati.

Figura 7: Immagine scattata da Jep Gamb, pexels.

Fra libertà e disciplina consapevole

Una casa a misura di bambini secondo la teoria Montessori si basa, dunque, sul concetto di libertà, non intesa come libero arbitrio, ma con lo scopo di assecondare questi moti interni e soprattutto per trasmettere una disciplina consapevole.

Che cosa vuol dire?

Spesso si intende per disciplina la capacità di essere rispettosi di ordini impartiti da altri.

Il termine disciplina deriva dal latino discipulus, che a sua volta deriva dal verbo disceo, che vuol dire apprendere.

E l’apprendimento avviene in modo molto più veloce e naturale se si comprendono le ragioni di una determinata condizione.

Tornando all’esempio dell’acqua da versare, un conto è dire “lascia fare a me perché tu sei piccolo e non sei capace”.

Tutt’altra cosa è spiegare che bisogna cercare di essere precisi, perché se si versa l’acqua sul tavolo, addosso o per terra, ci sono dei rischi, come prendere freddo, scivolare, ecc.

Ed essendo conseguenze reali, subito constatabili, perché se ti versi l’acqua addosso, ti senti subito la sensazione di fresco e di bagnato, ne apprendi prima il rapporto di causa – effetto, e interiorizzi il perché e il come affinare il movimento.

Si sviluppa, dunque, la volontà di raggiungere uno scopo, così da essere poi più motivati ad accogliere in modo consapevole una tua qualunque richiesta (non si tratta più di un comando).

Si pongono, in questo modo, le basi di un rapporto di fiducia genitori – figli, che non si stanno comportando come generali che impartiscono ordini, ma come educatori che spiegano, iniziandoli al concetto di rispetto.

Si tratta di esercizi di semplici attività quotidiane che permettono di raggiungere un livello di autonomia completo, non solo limitato all’azione in sé per sé, ma a tutto il complesso concetto che c’è dietro:

  • capacità di ragionamento;
  • acquisizione del senso di rispetto per l’ambiente (non bagnarlo/non sporcarlo);
  • acquisizione del senso di rispetto di se stessi e degli altri (non farli scivolare);
  • cimentarsi a trovare soluzioni e alternative, tenendo conto del proprio ruolo e della propria responsabilità;
  • attraverso la capacità di scelta autonoma delle attività, si inizia a prendere coscienza di ciò che piace fare, ciò che rende felici e che fa sentire gratificati;
  • prendere consapevolezza di ciò che piace, porta a seguire la propria strada, non quella che è stata indicata o suggerita da altri.

Tutto questo viene riassunto nel concetto di autoeducazione.

Una casa a misura di bambini favorisce l’autoeducazione

Il modo in cui è predisposto l’ambiente ti permette di non lavare i tuoi bambini, ma di insegnare loro a lavarsi; di non imboccarli, ma di insegnare a mangiare.

Ovviamente secondo un percorso graduale, incentrato sull’accompagnamento piuttosto che sul sostituirsi.

Tu sarai lì a monitorare che tutto proceda in sicurezza e ad osservare i loro progressi e le loro inclinazioni.

Perché è sulla base del loro sviluppo e della loro crescita che l’ambiente cambierà conformazione, in modo tale da garantire sempre e comunque l’autonomia.

Ecco perché l’aiuto di un professionista (in questo caso l’architetto specializzato) serve a prevenire con lungimiranza ogni step di crescita.

Figura 8: Immagine scattata da Ron Lac, pexels.

I vantaggi per la famiglia

Questo nuovo modo di concepire la casa e l’educazione dei bambini porta diversi vantaggi per la famiglia (dunque non solo per i bambini).

Una casa a misura di bambini, per ottenere risultati, deve essere minimalista, ovvero contenere solo l’essenziale.

Non sono necessari una valanga di giochi.

Questi, infatti, possono risultare addirittura controproducenti, perché diventano un ostacolo alla concentrazione dei più piccoli.

Ciò permette di guadagnare spazio e concentrarsi sulla qualità piuttosto che sulla quantità.

Un notevole guadagno di tempo per le attività di riordino (per cui ti consiglio di leggere l’articolo Casa piccola in ordine (anche con i bambini) qualora non l’avessi già fatto).

E, di conseguenza, un notevole guadagno per il tuo portafogli.

In conclusione abbiamo visto che…

  • Una casa a misura di bambini ne influenza per sempre lo sviluppo, per cui è qualcosa che dovrebbe rientrare tra le priorità di una famiglia;
  • Sentirsi capaci fin da piccoli alimenta l’autostima dei bambini, riconoscendo il proprio all’interno della loro prima società di appartenenza, la famiglia, in cui svolgono un ruolo importante, riconoscono il proprio valore e sviluppano le proprie abilità in modo naturale e quasi inconsapevole;
  • Una casa a misura di bambini offre la possibilità di impratichirsi in ciò che desiderano stabilendo essi stessi i tempi di cui hanno bisogno. Questo rappresenta un vantaggio anche per i genitori che, in qualche modo, si portano avanti con i tempi.
  • Una casa a misura di bambini permette di fare esperienze dirette. Così anche i genitori sono sostenuti nell’educazione, poiché i loro insegnamenti sono supportati dalle conseguenze reali che derivano dal fare da soli. Instaurando così, un rapporto di fiducia e promuovendo una disciplina consapevole.
  • I vantaggi si riflettono su tutta la famiglia, con una casa che  punta all’essenziale, alla qualità, allo spazio e a risparmiare tempo e denaro.

Ti ritrovi in questi ragionamenti?

Proverai a metterli subito in pratica?

Se hai domande, scrivi qui sotto il tuo commento e ti risponderò personalmente!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*